1780 06 15 AZARA BODONI

Resumen

Roma, s. d. [15 de] junio de 1780.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara juzga el prólogo a Falconet quizá muy ácido, pero decide mantenerlo. Refiere una desagradable visita de dos exjesuitas a la imprenta De Propaganda Fide y asegura que, aunque fortalecidos en Roma, deben mantenerles la guerra. Repudia las acciones de Sacco que Bodoni le ha contado, le comunica la admiración de los Santa Croce por sus trabajos tipográficos y se reafirma infatigable en la empresa de llevar a Bodoni a Madrid. También da noticia a Bodoni del inicio de la impresión de las Obras de Mengs en España.

Transcripción

Roma, giugno 1780.

Amico e padrone stimatissimo,

Ricevo la lettera di Vostra Signoria Illustrissima dei 10 del corrente col foglio ordinario delle probe, che rimando.

Reileggendo il prologo a Falconet, mi è parsso forsse troppo carico di pepe, ma adesso quel che è fatto, é fatto. E, inoltre, lo merita bene per la sua inpertinente maniera di scrivere.

Non mi causa meraviglia quel che sucesse nel’antipatica visita che fecero a cotesta Stamperia i due riverendi papagalli e che mostrassero poco piacere nel vedere l’officina delle lettere. Ogniuno è compatibile si aboriscea i suoi inimici; non perciò dobbiamo scoragirci di farli la guerra. Ora nonostante trionfano costì e ad distanzab forte del padrone si è fatto un nuovo inquisitore, il di cui caratere conosco bene e son sicuro di che lascierà indietro di molto tutti li altri imbrogliatori di Parma. Non tarderà a farsi conoscere.

Gli annedoti che Lei mi reconta del gran capo politico sono degni di lui, ma questi sì chec non merita altro che il più alto disprezzo.

Prima di ricevere la Sua lettera avevo già parlato con questi Signori Santa Croce di Lei e del Suo merito, e posso asicurarLa che ne sono incantati. Io li ho riferito quello che in varie occasioni ho fatto per trasportar le fatiche bodoniane a Madrid e come ho avuta la disgraziad di incontrare dei sacchi da per tuto. Ciò nonostante, sono ben lontano di scoragirmi e, per fare l’ultimo sforzo, non aspeto che due condizioni: l’una che Lei abbia finito il Suo asortimento; e l’altra, che i torminie marziali finiscano. Insoma, questo è un affare che più di Lei ho fisso nella mente.

Hanno finalmente a Madrid cominciata la stampa di Mengs, ma con una direzione così infelice che nella vita adoprano il caratere del prologo del poema di La musica che Lei conosce. Il testo dobrà essere minore e, per consequenza, formerano un quinterno in vece d’un libro. Ma di questo io non mi n’intrigo dopo di che per un ordinef spreso ho consegnato il manoscrito spagnuolo contro la mia volontà.

Non occorre altro per oggi. E così, al solito mi rasegno di Lei Suo buon amico e servitore,

Azara.

 

 a Había escrito aborisse y corrige.     b Error del copista por istanza     c Antes de che cancela no     d Había escrito desgrazia y corrige.     e Parece error del copista por termini     f Había empezado a escribir od y corrige.

Notas al texto

Datos documentales y bibliográficos

Nota bene

Esta carta de Azara puede datarse, con seguridad, el jueves 15 de junio porque esa fecha coincide con el intervalo semanal de los envíos y con el día habitual de los correos Roma-Parma en este momento, como se confirma a partir de la previa 1780-VI-08 (jueves) y la siguiente de 1780-VI-22 (jueves), entre las que esta debe de enmarcarse de acuerdo con su contenido.

Digitalizaciones de los originales