1780 06 22 AZARA BODONI
Resumen
Roma, 22 de junio de 1780.
Azara acusa recibo de la portada e índice del primer tomo de las Opere de Mengs, indica una corrección que afecta a un epígrafe y decide dejar la carta de Fabroni para completar el segundo volumen. Asegura que entregará las Poesie buccoliche a Amaduzzi cuando las reciba, opina con benevolencia sobre el nuevo director de estudios polacos, exjesuita, y anuncia que necesitará retirarse al campo para preparar el manuscrito del segundo tomo de las Opere de Mengs, ya que la ausencia de Grimaldi incrementa su trabajo.
Transcripción
Roma, 22 giugno 1780.
Amico e padrone stimatissimo,
Col corriere di oggi ho ricevuto i piegi della facciata ed indice del primo tomo, che vano benissimo. Nel epigrafe deve dire erat e non errat, come ho correto. Il testo è del capitolo decimo del libro trentacinque de Plinio. Mi conformo di lasciar le lettere fabroniane per il secondo volume, giaché non so ancora quanta materia potrò radunare per questo, poiché vedo d’essere necessario scartare i tre cuarti dei manuscriti delle lezioni pratichea di pittura per essere asolutamente incomprensibili e indisciferabili, e mancando, inoltre, le figure alle quali si riferiscono molte di esse. Per più diligenze che si sono fatte, non èb stato possibile rinvenirle, ed Dio sa se mai sono state fatte. Riguardo poi al titolo di Precetore che si da a Monsignor Fabroni, io creddo che vada bene, ma, ciò nonostante, è cosa indifferente il metercieloc o lasciarlo stare.
Sempre che arrivino i Bucolici per l’Abated Amaduzzi sarano consegnati pontualmente.
Il supostoe Direttore dei studi polachi creddo sia un reverendissimo exgiesuita. Ciò a parte, mi è parsso un bonus vir e, come dicono i francesi, bon vivant.
La partenzaf del Ducag Grimaldi per Gienova mi lascia col sopracarico della rapresentanzzah, che mi occupa inutilmente molto tempo di quello che mi bisognerebbe per le mie facciende. Bisognerà dunque che mi ritirii in campagna per alcuni giorni a fine di dar sesto al manoscrito del secondo tomo.
Desidero che Lei stia bene. E, colla stima e el affetto che sempre, mi rassegno Suo buon amico e servitore,
Azara.
a Había empezado a escribir pa y corrige. b Antes de è [corregido sobre da] cancela ho c Había escrito metercelo y corrige. d Había escrito lo frate y corrige. e Había escrito saposto y corrige. f Había escrito una palabra que no alcanzo a leer y corrige. g Había escrito duche y corrige. h Había escrito rapresentanzca y corrige. i Había escrito retiri y corrige.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 32.
- Descripción
Pliego de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Solo firma autógrafa.
-
Edición
Noelia López Souto
-
Otra bibliografía citada Cátedra 2013d; Cátedra 2015a; Epithalamia 1775; Hoefer 1852-1866; Ozanam 1998; Poesie buccoliche 1780; Teocrito 1780; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
-
Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1780-06-22, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1780-06-22-azara-bodoni> Consulta: 03/12/2024].Citar este documento