1802 12 30 AZARA BODONI
Resumen
París, 30 de diciembre de 1802.
De José Nicolás de Azara [París] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara, informado sobre el estado de Parma por Ventura, Grúa o el propio Bodoni, lamenta el desamparo que sufre el Ducado debido a la política de España dirigida por Godoy, ante la que el diplomático se siente impotente. No obstante, Azara asegura que aunque los franceses tomen posesión del territorio parmense no dañarán los intereses de Bodoni porque los ha predispuesto a su favor y, además, el tipógrafo goza aún de la protección del Rey español. Por último, le recuerda al impresor su inmutable amistad y su firme defensa.
Transcripción
Paris, 30 dicembre 1802.
Amico e padrone mio stimatissimo,
Contesto alla di Lei lettera de 29 ottobre venuta per la via di Genova con altre del nostro Conte Ventura e di Grúa, tutte le quali m’informano dello stato di cotesto desolato paese, cosa che purtroppo mi era già nota per molte altre vie e che mi afflige tanto di più che mi ritrovo fuori di stato di potere rimediare niente.
Un uomo mandato al mondo per la rovina della Spagna estende la sua maligna influenza anche sopra di Parma; e contro il fatto Lei sa che né manco Giove ha potere. Mentre io ho potuto, ho lotato contro questa forza, ma mi hano messo fuori di stato di conbattere. Non indovino né manco quale sarà l’essito della negoziazione che si seguita in Spagna su questo affare, ma dovrebbe essere decissa fra pochi giorni.
In ogni evento, il di Lei stato non soffrirà alterazione veruna né manco i Suoi interessi, poiché qui, dove ho parlato molto di Lei, sono molto ben disposti in Suo favore. Tutto ciò che appartenga a Lei in polzoni, matrici, ecc. ecc. gli si deve garantire. Ed il titolo di Tipografo spagnuolo gli da il dritto di portarne la cocarda e di spariarsi tale, richiamando la protezzione del mio Re. Tutto ciò, s’intende, quando il destino privi al Re di Etruria della successione agli stati paterni, nell quale caso non gli disputerano ciò che chiamasi allodiale. Ma ripetto che il destino di Parma è ancora molto oscuro. Manca alla sua causa un capo attivo e di buona mente, non circondato da miserabili e disprezzevoli cortigiani.
Io mi interesserò sempre per Lei colla istessa amicizia che Lei mi conosce, poiché io non muto sistemi. Stia dunque Lei di buon animo e lasci fare e dire quanto voglia la povera testa di codesto Suo amico, che ignora lo stato Suo e del Suo paese.
Sono eternamente di Lei Suo vero amico,
Azara.
P.S.: Parma resterà al suo erede legitimo e tutti loro Signori sotto di lui. Per conseguenza, niente c’è da temere e l’amico Moreau avrà fatte gran cognomea.
a A pie de página anota el destinatario: Signore Bodoni. Indica una descripción más completa del destinatario en el sobrescrito: All illustrissimo Signore Signore padrone colendissimo, il Signore Giovanni Battista Bodoni, Tipografo di Sua Maestà Catolica. Parma
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 137.
- Descripción
Pliego de 2 h. de 230 × 180 mm. Autógrafa.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, II, 185.
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Otra bibliografía citada Gimeno Puyol 2010; Lasagni 1999; Ozanam 1998; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto, 2019
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Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1802-12-30, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1802-12-30-azara-bodoni?id=815> Consulta: 03/12/2024].Citar este documento