1800 11 14 BODONI AZARA

Resumen

S. l. [Parma], 14 de noviembre de 1800.

De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Barcelona].

Bodoni comunica a Azara haber tenido noticias de él y de su regreso a Barcelona tras su viaje a Aragón gracias al correo Pérez y a Andrés Franco, puesto que Mendizábal no le contestó, quizá por recibir su carta ya cuando se encontraba enfermo. A este último agradece sus gestiones para la ejecución del pago de las matrices enviadas a Madrid, dinero que el tipógrafo necesitaba para saldar la deuda contraída con la compra de unos terrenos. Confiesa atravesar una situación de estrecheces económicas debido al contexto bélico que afecta al Ducado, se muestra dispuesto a aceptar cualquier nuevo encargo de parte de España y, para concluir, le participa a Azara su buen estado de salud y le desea lo mismo.

Transcripción

14 novembre 1800a.

Dall’onesto e diligente Signor Pérez, corriere di Sua Maestà Cattolica, passato qui già da parecchi giorni, ho io saputo che il mio veneratissimo Signor Cavaliere Azara, dopo una lunga gita fatta in Patria ed in qualche altra parte dell’aragonese, si era felicemente restituito in Barcellona, ove avea divisato di trattenervisi per quest’inverno. Mi sono assai compiaciuto, com’Ella può ben immaginare, nello aver inteso ottime novelle intorno alla preziosa di Lei salute, che tutto dì Le imploro ferma e durevole per lunga serie d’anni, e porgo del continuo voti al cielo per poterLa rivedere sana ed incolume nella nostra desolata Italia.

Io veramente sono stato per molti mesi senza aver potuto ottenere contezza intorno alla rispettabile di Lei persona e sul Suo soggiorno della scorsa estate. Ma, finalmente, anche col mezzo dell’egregio Signor Don Andrea Francob, ne ho avuto le più volte richieste e sospirate notizie. E ne avea anche ricercato l’esimio Signor Cavaliere Mendizábal, ma la mia lettera o si è smarrita pel cammino od ebbe la sfortuna di pervenirgli in tempo della pericolosa malattia a cui andò soggetto ne’ mesi addietro il prelodato probatissimo Segretario.

Debboc alla efficace assistenza di detto degnissimo soggetto lo avere ottenuto in tempi difficilissimi la non tenue ricompensa di 60 mila reali in compenso di quanto ho io eseguito per la Reale Stamperia di Madrid, d’ordine di Sua Maestà, sino dal tempo del ministero dell’eccellentissimo Signor Principe della Pace.

Col detto denaro ho subito estinto qualche debito che ancor mi rimaneva per l’acquisto luminoso da me fatto già da qualche anno e pel quale ho a quest’ora sborsate cinquecento mila lire parmensi, tanto per la compera che negli abbuonamenti e fabbriche aggiuntevi.

Ma, con tutti li detti acquisti e miglioramenti, io vado ancor pedestre perché la maggior parte del reddito deve erogarsi nelle continue e forti imposizioni che tutto dì gravitano sulla classe degli afflitti cittadini. E tutto il paese è ridotto all’estrema miseria pel frequente passaggio delle truppe francesi ed austriache che inondano buona parte del nostro stivale.

Io ignoro a’ quali convulsioni orribili possa andar soggetta la nostra depauperata Italia e Dio sa quai luttuosi cambiamenti abbiano ancora a seguirvi. Io ho sempre nudrito un sincero attaccamento alla inclita Nazione Ispana e desidero impiegare gli ultimi anni del viver mio a gloria ed a vantaggio della medesima. E porto fiducia che, rimanendo tranquillo artefice in questo beato angolo di terra, forse potrò venir onorato di qualche ulteriore ordinazione sovrana. Questi sono i miei voti e questi gli ultimi miei desideri.

Del resto, la mia salute, se non è ben robusta, non è neppur cagionevole. Le autunnali passeggiate pedestri che a quando a quando ho fatto al mio Pozzetto suburbano mi hanno tenuto il sangue soverchiamente in moto; e, sino ad ora che il freddo si è già fatto sentire, sono andato immune dalla molesta podagra, che ogn’anno allo avvicinarsi della stagion iemale solea tormentarmi ed obbligarmi al grabato per più settimane.

Desidero che Ella prosiegua a conservarsi in salute e che non Le sia greve di darmi accertate notizie del Suo benessere. E mentre, mi riserbo ad iscrivergli altra miad nella prossima domenica e la consegnerò all’onesto giovine Signor Porta, figlio unico di un onorato spagnuolo.

Passo a protestarmi, col più ossequioso rispetto e con insuperabile attaccamento,

[G. B. Bodoni].

 

a Antes de la fecha anota el destinatario: Azara     b Había escrito Franchi y corrige.     c Antes de debbo cancela a cui     d Había escrito mie y corrige.

Notas al texto

Datos documentales y bibliográficos

  • Ubicación

    Parma, BP, Minute G. B. Bodoni, carpeta «Lettere di Bodoni ad Azara con data», nº. 77.

  • Descripción

    Pliego de 2 h. de 240 × 180 mm. Minuta.

  • Edición

    Noelia López Souto

  • Otras ediciones

    Ciavarella 1979, II, 156-157.

  • Otra bibliografía citada Cátedra 2015a; Cleis & Noseda & Ramelli 1996; Corbeto 2015; Lasagni 1999; López Souto 2018d;
  • Cita
    Carta de Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara de 1800-11-14, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1800-11-14-bodoni-azara> Consulta: 03/12/2024].
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