1787 03 07 ARTEAGA BODONI
Resumen
7 de marzo de 1787.
De Esteban de Arteaga [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Arteaga se congratula de las noticias sobre la posible ida a España de Bodoni. Le solicita información sobre la participación de Azara en esta negociación y en lo concerniente al perfeccionamiento de su arte.
Transcripción
Illustrissimo signore, signore e padrone veneratissimo,
Il motivo più bello che possa legar uomo ad uomo è quello che mi costringe a scriver per la prima volta a Vostra Signoria. Ella intende ch’io voglio dire l’altissima stima che ho di Lei concepita e del suo raro merito, della quale non mi do il menomo vanto, perché altro non fo che dividerla con tutta l’Italia, e direi ancora con tutta la colta Europa, che concordemente ammira la perfezione cui Vostra Signoria ha portata l’arte tipografica, nella quale è arrivato a oscurare la fama dei più rinomati antichi e moderni.
Mi congratulo colla mia Nazione che, per quanto ho sentito dall’egregio e rispettabile signor cavalier d’Azara, mio protettore antico e dichiarato mecenate d’ogni arte bella, è per divenire la posseditrice della di Lei persona e l’erede de’ suoi preziosi tipografici tesori. So i ragguardevoli personaggi che hanno avuto parte in cotesto affare, e con qual piacere io, che sono spagnuolo, abbia tutto ciò saputo. Ella, che ha tanto spirito patriotico, sel può figurare. So, parimenti, che Vostra Signoria ha grande amicizia col suddetto signor cavalier d’Azzara, e dalle prefazioni antiposte al suo magnifico Anacreonte e al più magnifico testo greco del Longo comprendo che questo signore ha contribuito molto coi suoi consigli al raffinamento dell’arte tipografica di Lei, e moltissimo colla sua autorità al degno di Lei collocamento. Per un motivo, dal quale ragguaglierò al suo tempo Vostra Signoria, ho bisogno pressantissimo d’esser minutamente informato della parte ch’egli ha avuta sì nell’una che nell’altra di queste cose. Potrei interrogare il Cavaliere stesso, che m’onora della sua bontà, e con cui passo non poche ore del giorno, ma credo di conoscerlo abbastanza per non ignorare che la sua costante e inflessibil modestia deluderebbe ogni mia ricerca. Mi rivolgo non per tanto a Vostra Signoria, persuadendomi che non si mostrerà restio nel soddisfare ad una mia dimanda che ha per oggetto l’ossequio e le glorie del nostro comune protettore e padrone.
Vostra Signoria scusi la mia libertà, m’onori de’ suoi venerati commandi e mi creda quale penetrato d’ammirazione e di rispetto passo a rassegnarmi di Vostra Signoria Illustrissima
Roma, 7 di marzo, 1787
umilissimo, devotissimo, obbligatissimo servitore,
Stefano Arteaga.
Illustrissimo signor Giambattista Bodoni.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 27.
- Descripción
Pliego de 2 h. de 270 × 200 mm. Carta autógrafa.
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Edición
Pedro M. Cátedra
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Bibliografía específica Batllori 1966, 152, nº. 33; Cátedra 2017c.
Otra bibliografía citada Longos 1786; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Italia), Noelia López Souto & Pedro M. Cátedra.
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Cita
Carta de Esteban de Arteaga a Giambattista Bodoni de 1787-03-07, ed. Pedro M. Cátedra, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1787-03-07-arteaga-bodoni?id=322> Consulta: 01/12/2024].Citar este documento