1784 09 25 BODONI AZARA

S. n. [Parma, finales de septiembre de 1784].

De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Roma].

Bodoni agradece a Azara la fama que le ha dado a su nombre con su patrocinio. Espera que los Hyponema sean de su agrado y confiesa haber seguido en esta edición todos sus consejos tipográficos y el gusto neoclásico defendido por Winckelmann. Solicita, pues, la opinión de Azara sobre sus nuevos caracteres griegos.

Ricordevole^a mai sempre che all’amoroso padrocinio dell’Eccellenza Vostra debbo tutta la rinomanza che l’oscuro mio nome ha acquistato, non solo presso l’italiana letteraria republica, ma anche oltre il bel paese che Appenin parte, il mar circonda e l’Alpe, ho voluto palesare al pubblico e lasciare a’ posteri nella recente mia produzion tipografica questa mia indelebile e verissima obbligazione.

Vostra Eccellenza, dotata di tanto sapere e avvezza a proteggere ogn’arte utile allo ingrandimento delle scienze e delle lettere, ravviserá agevolmente il pregio del nuovo mio libro prediletto, il quale, se io diritto estimo, oscura tutto ciò che di più squisito oltre monti e oltremare sino al presente giorno è stato prodotto dai più eccellenti maestri della difficil arte che io professo. A Lei, dunque, se n’ viene il tenue mio libercolo, non già pavido o dubbioso sull’accoglimento che ottener possa, ma sen vola fermo e sicuro di trovar grazia al di Lei cospetto, giacché sa di esser eseguito a norma de’ suggerimenti dilicati e sublimi che Ella ha pur voluto additarmi, non solo sulla perfetta ed immacolata conformazione delle lettere greche, quanto sulla precisione e giacitura degli accenti da porsi sopra le maiuscole, su i dittonghi e sopra le vocali; e tanto più volontieri mi son conformato a’ saggi Suoi consigli quanto che gli scorsi analoghi a ciò che in un’epistola di Winchelman trovai scritto su questo^a particolare: «Je ferai imprimer dans les notes quelques passages en grec, particulierement de Platon e d’Aristote, mais je voudrois que pour cela on eût de^c beaux caractères, cela m’engageroit à en ajouter d’autres. Depuis le tem[p]s de Robert Etienne, le bon goût dans cet art s’est perdu et il n’y a plus ni jours ni ombres dans les caractères grecs. Comme je parle à un artiste, je suis sûr d’être entendu. Les abréviations contribuent à la belle forme, lorsque on leur donne de la rondeur et de la grâce. Il se pourvoit qu’avec le tem[p]s je fisse imprimer quelque chose en grec. Les libraires de Leipsig s’imaginent que leur Constantin Porphyrogenete est un chef d’œuvre d’impression grecque. Ceux de Glasgow ont la même idée, mais, selon moi, le contour de ce caractère est maigre et mesquin. Il y a une certaine élévation et enfonçure, une certaine saillie et rentrée, pour ainsi dire, imperceptibles qui donnent de la grâce aux caractères. Mais ce juste degré ne peut pas être saisi par tout le monde et distingue dans tous les arts le grand maître, comme Robert Etienne l’étoit dans celui de l’imprimerie».

Se, pertanto, mi sará riuscito con questi miei novi caratteri greci di colpire nel segno e nella precisione indicata, io chiamerò ben spese le mie vigilie, che ad altro non tendono che^d a^e perfezionare viemmaggiormente un arte per cui nutro un veemente trasporto, e che coltivo per genio e non mai per desiderio di lucro.

[G. B. Bodoni].

^a Antes de ricordevole anota, encima de la línea, el destinatario: Azara     ^b questo reiterado dos veces, a final e inicio de línea.     ^c Había escrito des y corrige.     ^d Había escrito se y corrige.     ^e Antes de a cancela non