1782 07 18 AZARA BODONI
Resumen
Roma, 18 de julio de 1782.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara se alegra de la recuperación de Paciaudi, reconoce que le hubiera gustado asistir a la reunión celebrada en San Martín con Agüera y Obach, acusa recibo del pliego de De Rossi y agradece a Bodoni el envío del primer tomo de Dell’origine, progressi e stato attuale d'ogni letteratura del abate Andrés, si bien ironiza sobre el interés de la obra para ser publicada en la Stamperia Reale. Rehúsa gastar más palabras para la Oración de Jovellanos, afirma que entregará al canónigo Reggi lo que le mande y niega sorprenderse por la difícil situación existente en Parma.
Transcripción
Roma, 18 gluglio 1782.
Amico e padrone stimatissimo,
Dovrei contestare lungamente alle due lettere di Vostra Signoria Illustrissima di questi due ultimi ordinari, ma bisognarà [sic] che lo faccia in poche parole perché la mia povera testa non è ancora suscetibbile di lunga conversazione.
Godo infinitamente della ricuperata salute del nostro caro Pacciaudi, al quale scrivo due righe.
Abreia volsuto trovarmi in cuarto con lor’ Signori nella conferenza ch’ebbero in San Martino cogli amici Agüera e Obach.
Non debe punto marevigliarmi lo stato deploravile delle cose che Lei m’accenna, perché il concetto ch’ho io nella mia testa di certe persone mi forza a credere molto peggio ancora. Lasciamogli andare e seguitiamo la nostra strada, procurando di campare e di fare il nostro dovere.
Ho ricevuto il piego del Signor Abate De Rossi e non posso rispondergli per quest’ordinario. Lei glie [sic] dica che lo farò per il corriere prossimo e che fratanto si tenga liberamente la Biblioteca di Rodríguez per tutto il tempo che ne abbia bisogno, poiché a me non mi fa mancanza veruna.
Mille grazie per il libro del Abate Andrés. Non dubbito del merito dell’opera, ma se io non sto meglio non ne potrò renderne conto, perché sicuramente non lo leggerò.
Dell’Orazione di Jovellanos non occorre che ne dica più di ciò che ne ho detto. Resti dunque seppolta per sempre nell’obblio che merita.
Mandi Lei quello che vorrà per il Canonico Reggi e per chiunque altro, che tutto sarà consegnato pontualmente.
Basta di conversazione per un povero convalescente. Mi conservi Lei la Sua amicizia e mi creda sempre Suo buon amico e servitore.
Pareb a Lei giusto che il mio debole stomacho abbia dac digerire niente meno che L’origine, progresso e stato attuale d’ogni letteratura? E questo solo titolo non ha spaventato Lei per intraprenderne l’edizione? Basta; ogni giorno conosco più la mia ignoranza e miseria.
Sono di Lei,
Azara.
a Había empezado a escribir ar y corrige. b Nota autógrafa añadida tras la copia. c Había escrito di y corrige.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 96.
- Descripción
Pliego de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Final de la carta y firma autógrafos.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, I, 61-62.
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Otra bibliografía citada Andrés 1782-1799; Brunori 2006; Jovellanos 1781; López Souto 2018c; Rodríguez de Castro 1781; Tiraboschi 1782; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1782-07-18, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1782-07-18-azara-bodoni> Consulta: 29/11/2024].Citar este documento