1782 02 07 AZARA BODONI
Resumen
7 de febrero de 1782.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Después de excusarse por el retraso en contestar, se alegra de que Bodoni haya recibido bien el nombramiento de tipógrafo del Rey de España. Dice no haber podido leer la Oración de Jovellanos, pero que sí lo ha hecho Milizia, el cual censura la traducción y el contenido del texto. Agradece la noticia de la edición de un libro en Génova sobre Mengs en el que intervienen varios exjesuitas y otras personas poco recomendables, bajo la dirección de monseñor Caetani, y le encarga un ejemplar.
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Transcripción
Roma, 7 febraro 1782.
Amico e padrone stimatissimo,
Due corrieri, l’uno sopra l’altro, il Carnevale, la presenza e necessaria corte ai Granduchi di Moscovia, che sono stati qui due giorni, e partiti guesta mattina per Napoli, non son cose troppo commode per poter parlar a lungo con gli amici.
Godo infinito che Lei sia contento della piccola cosa fatta in Spagna, e desidero che serva di prologo ad altre cose migliori.
Non ho potuto leggere nea manco una riga della traduzione dell’Orazione spagnola, ma l’ho fatta leggere in pochi momenti a Don Francesco Milizia, il quale nettamente m’ha detto non piacergli la tal traduzione né per la materia né per l’stileb. Questo è sentimento suo, e non mai mio, poicché io non ne posso aver alcuno di ciò che non ho letto.
Niente mi meraviglia la stampa di Genova che Lei m’accenna. La farina è sicuramente di Monsignor Caetani, quello che non ha vena cava nelle coscie, poicchè so da molto tempo che in casa sua si lavorava qualche cosa contro di Mengs e contro di me. I fabbricanti di guesta tela sono detto Monsignor Caetani in capite. Costui ac forza di divertirsi come i figli d’Onan perdeted il cervelo, e fu rinchiuso come demente. Dicono che persista ancora nello stesso stato di causa e di effetto. Il suo viso infatti è diventato una pustolla generale. Il suo primo aiutante di studio è un medico napoletano chiamato Corona, il quale è stato cacciato dal Colleggio di Medici per i suoi delitti. Vengono in appresso due gesuiti per assolvere Monsignor e il medico; e per mezzo loro questa veneranda Accademia mantiene una stessisima corrispondenza con tutti i confratelli neri sparsi per la Italia a guisa di guelli che piangevano super flamina Babilonis. Codesto gran cavaliere Tiraboschi è uno dei loro Hahab. Adesso fra tutti guesti hanno composta e vano a pubblicare la vita di Bonifacio VIII, che è l’eroe della famiglia Caetani.
Mi scordavo d’uno dei primari personagi di guest’Iliada. Quest’è il signor Ratti, Appelee ligustico, che fu il primo a pubblicare un zibaldone sciocchissimo con nome di Vita di Mengs. Il tale Ratti è un zoppo con la bocca storta tutta da un parte, che af il solo ed unico talento di immitar in caricatura tutti i gesti delle persone che conosce. Per questo talento, e non per quello di pittore, lo tenne Mengs in casa sua perché lo divvertise, cioè in qualità di buffone. Finalmente, la sua sporcizia, la sua maniera libertina di parlare, e i suoi non buoni costumi mossero la moglie di Mengs a solicitarme perché inducesi suo marito a cacciar guesto satiro da casa sua, ciocché fu esseguito. Questi sono, dunque, i personagi che contribuiscono alla oppera che si stampa in Genova. Per molto disprezzevole ch’ella debbag essere, vorreih che Lei me ne facciesse aver un esemplare quanto prima.
Abbraccio il nostro Pacciaudii e resto suo buon amico e servitore,
Azara.
Francesco Milizia riverisce caramente il signore Giovanni Battista Bodoni, e lo prega mandare il più presto che può a Venezia tre esemplari legati in cartoncino delle Memorie degli architetti, e diriggerli al signore D. Giovani Piccioli. Mi denoti la spesa, e ne la rimborserò, e ne le sarò ben obbligato.
a Había escrito ni y corrige ne b Había escrito l’istile para corregir después en l’estile y en fin parece cancelar todo. c Había escrito ha y cancela la h d Había escrito perdeti y corrige. e Había escrito Appeli y corrige. f Había escrito da y tacha la d g Había escrito deba y luego corrige cancelando la a y, ya que está la palabra al final de línea, separando en deb-ba h Había escrito porrei y corrige. i Había empezado a escribir Paciaudi y corrige la i en c al objeto de duplicarla
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 83.
- Descripción
2 pliegos de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Solo firma autógrafa, más una nota p. s. de mano de Francesco Milizia.
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Edición
Pedro M. Cátedra
RevisiónNoelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1977, I, 52-53; ; Cátedra 2012 [2013], 37-38, nº. III.
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Bibliografía específica Cátedra 2013a, 44-67.
Otra bibliografía citada Brooks 1927; Essai 1782; García Portugués 2007; Milizia 1781; Mingardi 1990; Ratti 1779; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Italia) & Pedro M. Cátedra.
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Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1782-02-07, ed. Pedro M. Cátedra, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1782-02-07-azara-bodoni> Consulta: 03/12/2024].Citar este documento