1781 06 21 AZARA BODONI

Roma, 21 de junio de 1781.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo de las últimas ediciones realizadas por Bodoni y destaca su belleza. Se muestra contrario a restituir la desigualdad contributiva de los bienes eclesiásticos frente a los laicos, igualdad apoyada por Carlos III, y refiere el envío a Bodoni y a De Rossi de De numis hebraeo-samaritanis de Bayer mediante Magallón.

Roma, 21 giugno 1781.

Amico padrone stimatissimo,

La settimana scorssa mi fu impossibile contestare alla lettera di Vostra Signoria Illustrissima ed oggi per farlo ho bisogno di rubare il tempo. Sono alla campagna e vengo solo a Roma per spedire i miei affari, e con quest’occasione piove sopra di me un diluvio di secatori ed di secature.

Non c’è rimedio alla bestialità dei corrieri che se ne vano ai Spagna colli pieghi di Parma. Quanto più se gli reccommandano le cose, fanno di peggio.

Ho ricevute tutte le belle stampe che Lei mi ha favorite per questi ultimi ordinari e piango di vedere Lei occupata in queste belle cose.

Il negozio della contribuzione ecclesiastica [sic] sono sedici anni che fu roto da me come inutile ed ingiurioso a codesto padrone. Addesso l’ho veduto domandare ed ho risso. Hanno risso con me ancora i domandati, no[n] parendogli vera tale risurezione, o sia metamorfosi di teste.

Per mezzo di Magallón deve^a aver ricevuta Vostra Signoria Illustrissima l’opera de Bayer. Lo stesso serà successo al nostro Paciaudi ed al Signore Abbate de Rossi.

Non posso dilungarmi di più e resto al solito di Lei affetissimo amico e servitore,

Azara.

^a Había escrito dive y corrige.