1813 06 25 ADORNI BODONI

Sommario

25 de junio de 1813.

De Giuseppe Adorni [Parma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Adorni trasmette a Bodoni il testo di una lettera di Giordani riguardante un libro stampato da Gravier che mette in cattiva luce la stamperia italiana e considera il tipografo inferiore a Didot.

Transcrizione

Il Signor Consigliere Giordani, in sua lettera dal 23 giugno 1813, scrive al Dottore Adorni quanto segue:

«Lo stampatore Gravier ha detto di non aver tirate di quel libricciattolo che 25 copie, e non averne più. Forse taluno ne avrà alcune di queste, ma non tra miei confidenti. Stupisco come la Gazzetta l’abbia annunziato ora. È circa un mese che mi fu prestato; il tenni poche ore; mi parve cosa piccola e spregevole. Bodoni vi è lodato, ma vi è anteposto Didot, e la ragione si adduce perché quest’ultimo stampa cose più utili per molti, e gli stereotipi. Si motteggia sul fanatismo degl’italiani e de’ parmigiani, spezialmente per i classici delle Belle Arti della nazione. Duolmi dell’impossibilità di servirLa. Quando vidi quello scritto non gliene scrissi, atteso il giudizio portatasche; poscia il dimenticai».

Si unisce la Gazzetta di Genova venuta oggi. All’ultima pagina vi è un articolo interessante pel Signor Cavaliere Bodoni.

Parma, 25 giugno 1813.

G. Adorni.

[Sobrescrito:]   A Monsieur
                   Mr. le Chevalier G. B. Bodoni.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere  ricevute, C. 25.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. 250 × 178 mm. Carta autógrafa. Sobrescrito.

  • Edizione

    Pedro M. Cátedra

  • Bibliografia specifica

    Carnero & Cátedra 2015, ***.

    Altra bibliografia citata Faure 1813; Soragna 1886;
  • Citazione
    Lettera da Giuseppe Adorni a Giambattista Bodoni del 1813-06-25, ed. Pedro M. Cátedra, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1813-06-25-adorni-bodoni> Richiesta: 01/dic/2024].
    Cita questo documento

Scannerizzazioni degli originali

Prendere visione del documento originale nella teca della Biblioteca Palatina.