1792 03 28 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 28 de marzo de 1792. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo de un ejemplar de las Opera de Horacio en pergamino para él y de otra copia ordinaria para Pagliarini. Respecto a las copias llegadas a España cuando fue exiliado Floridablanca, le explica que ordenó que se entregasen a Aranda, al Rey y al propio conde caído en desgracia. Confía en sacar adelante el negocio de Bodoni y España con el nuevo ministro, si bien se muestra escéptico en lo que atañe al caso de Rezzonico. Anima a Bodoni, por último, a concluir la edición de Calímaco, pues ya se resigna al bloqueo de sus Opera de Virgilio.

Transcrizione

Amico e padrone stimatissimo,

La settimana scorsa arrivò il corriere doppo partito il nostro e mi portò la lettera di Lei de 18, che mi fece gran piacere doppo tanto tempo che non ricevevo delle Sue nuove. Arrivò anche felicemente la cassetta coi due essemplari dell’Orazio, uno in cartapecora e l’altro in carta ordinaria per Pagliarini, al quale fu consegnato subito.

Gli essemplari destinati per Spagna arrivarono giustamente la mattina che fu essiliato il Conte di Floridablanca. Un amico mio ebbe l’avvertenza di raccogliere la cassa e ritenerla presso di sé, consultandomi sulla disposizione che gli volevo dare. Gli ho scrito di consegnare al Conte di Aranda l’essemplare per il Re con un altro per lui, al quale ho scritto pregandolo di offerirlo in mio nome a Sua Maestà e distribuire il resto a chi era destinato, senza però ommettere di mandare al Conte di Floridablanca l’essemplare destinatogli, giaché la sua disgrazia non è per me che un nuovo titolo di più per essere suo amico e manifestarlo pubblicamente.

Non dispero di trovare nel nuovo Ministro adito a fare giustizia al di Lei merito e, quando le cose sarano un poco più sedate, io glielo proporrò, che adesso sarebbe tempo perso, trovandosi tutto in una confussione di cui Lei non ne puole avere idea. Io stesso non so ancora indovinare il sistema che prenderemo. Riguardo a me, il mio partito è già ben presso.

Rezzonico ha letto ciò che Lei mi scrive per lui e, naturalmente, gliene darà qualche cenno. Ancora aspetta qualche rimedio ai suoi guai, ma io sono più incredulo.

Venga in buon’hora il famosso Callimacco, che l’aspetto con impazienza doppo gli elogi che Lei me ne fa. Il povero Virgilio riposserà mentre non piacia ai signori francesi di mandare la carta.

Sono molto contento che Lei non si voglia mischiare nella impressa cinese.

Lei si conservi e mi creda Suo vero amico,

Azara.

Roma, 28 marzo 92.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 46.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, II, 64.

  • Altra bibliografia citata Albiac 1998; Ferrer Benimelli 2000; Horatius 1791; Kallymakos 1792a; López Souto 2018d; Pardos 2012; Vergilius 1793;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1792-03-28, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1792-03-28-azara-bodoni> Richiesta: 01/dic/2024].
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