1781 12 23/27 BODONI AZARA
Sommario
23-27 dicembre 1781.
Da Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Roma].
Bodoni commenta la triste morte di Fernando Magallón e descrive alcuni dei progetti che condividevano, tra cui l’edizione delle Memorie degli architetti antichi e moderni, e riporta l’avvenuto invio di vari esemplari a Llaguno e allo stesso destinatario della missiva.
Monografie correlate
Transcrizione
Tuttoa lo spirito da affannosa tristezza compreso mi trovo per la luttuosissima irreparabil perdita che tutti i buoni ed io segnatamente abbiamb fatta nelc coltissimo Signor Cavaliere di Magallón, che, ahi, quanto immaturamente invidioso il Cielo rapillo a noi! I gemiti e le lagrime che ancor mi cadon dagli occhi non lascieranmi forse a lungo vergare questo dolente mio foglio; e perciò non mi estenderò a narrarLe le circostanze particolari e minuted intorno a talee triste ed infelice avvenimento, tanto più che son certo avrà Ella a quest’ora ricevuto lettera dell’aflittissimo ed inconsolabile nostro Padre Paciaudi, che accolse, si può dire, le ultime sue voci venerdìf. Questa inaspettata morte mi ha gettato in ung mare di affanno e di desolazione, poiché ben so con qual parziale benevolenza mi abbia mai sempre riguardato ed accolto nel decorso del suo purtroppo brevissimo Ministero. Io porterò sino alla gelida tomba scolpita in cuore la di lui memoria e porgerò frequenti voti a Dio ottimo massimo, acciò per sua pietà il tragga a godere ineffabilmente di Se.
A me pare che egli fosse presago del suo vicino traspassamento, perchéh mi ripeteva deli continuamente il più ardente desideriok di far qualche cosa in mio vantaggio. E siccomel conosceva le cabale ed i raggiri di questo nostro perturbatissimo paese, avea fissato di mettermi sotto la protezione del Monarca delle Spagne col farmi ottenere un titolo di tipografo e polzonista di Sua Maestà Cattolica, nella guisam appunto istessa che il celebre Baskerville avea ottenuto quello di stampatore cesareo. Io dovea stamparle la traduzione italianan della Orazione recitata non ha guario a Madrid nell’Accademia di San Ferdinando per la distribuzione de’ premi delle belle arti. E volea pure che eseguissip l’edizione delle due memorie intorno alle finanze edq agli stabilimenti spagnuoli nelle Indie. Son certissimor che queste sue produzioni sarebberos state accolte favorevolmente dal pubblico, come lo furono quelle di Guglielmo Ward. Inoltre avea io seco lui stabilito di fare un’ edizione magnifica di soli 25 esemplari dell’Anacreonte, stampando il puro e semplice testo greco litteris quadratis, ad imitazione delle prime stampe greche di Aldo, e mi avea promesso che mi avrebbe ottenutat la dedicatoria per l’Eccellentissimou Signor Conte di Floridablanca, a cui so avermiv raccomandato caldamente, e più e più volte al degnissimo Signor Don Eugenio Llaguno. Max bisogna che stia scritto nel libro inmutabile de’ fati che io non abbia ad uscire dalla classe degli artefici.
Ho spedito oggi a quest’ultimo il primo esemplare delle Memorie degli architetti. Tutto è stato corretto, ed ho fatto ristampare il carticcino dove si parla del palazzo del Pardo e non del Buon Ritiro. Ne’ titoli della dedicatoria mi sono esattamente conformato a quanto mi prescrisse il povero Ministro Magallón, e non cambierò altro. Ho scritto una mia rispettosa lettera al signor prelodato Signor Don Eugenio, accompagnandoy il libro ed esponendole per parte di chi glielo spediva.
Mi sono raccomandato alla sua benevolezza, giacché per fatal destino veniva a perdere uno de’ miei più validi e forti patrocinatori. Non mi rimane ora altro ad aspettare che Iddio chiami a se il vecchio ed ormai cadente padre Paciaudi, e poi non so a qual partito m’appiglierò io, che resterò desolato ed aflitto, senza appoggi e senza fautori.
Coi corrieri susseguenti Le anderò mandando altri esemplari delle Memorie degli architetti, intanto oggi Ella incomincierà a ricevere la prima copia terminata e compita.
Vostra Eccellenza non mi abbandoni colla sua affezione, giacché non ho altri in questo mondo, che mi possa ajutare e rendermi meno sensibiliz gl’incomodi che sono inseparabili della matura età
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Minute di lettere inviate non identificabili, B. 52/3.
- Descrizione
Un foglio di 236 × 182 mm. Minuta autografa.
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Edizione
Pedro M. Cátedra
RevisioneNoelia López Souto
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Bibliografia specifica Cátedra 2010, 41-45; Cátedra 2012 [2013]; Cátedra 2013a, 44-67; Cátedra 2015b, ***.
Altra bibliografia citata Jovellanos 1781; Milizia 1781; Ozanam 1998; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Italia) & Pedro M. Cátedra.
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Citazione
Lettera da Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara del 1781-12-23/27, ed. Pedro M. Cátedra, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1781-12-23-27-bodoni-azara> Richiesta: 28/nov/2024].Cita questo documento
Note
Questa lettera risponde a un'altra di Azara del 29 Novembre 1781 (Ciavarella 1979, I, 50); Azara rispose il 27 Dicembre 1781 (Ciavarella 1979, I, 50-51).