1774 08 02 PACIAUDI BODONI

Sommario

2 agosto 1774.

Da Paolo Maria Paciaudi [Milano] a Giambattista Bodoni [Parma]

Paciaudi a Milano frequenta l’ambiente degli intellettuali de “Il Caffè” e comunica di non aver incontrato il Conte di Firmian. Riporta i giudizi poco benevoli che a Milano si fanno sulla Corte di Parma e che lo mettono in sommo imbarazzo per le risposte che deve dare. I bersagli delle canzonature sembrano essere don Ferdinando e le sue maniere bigotte e il Ministro, mentre salvano Maria Amalia. Paciaudi è amareggiato per l’ingratitudine di quanti, a Parma, non si ricordano di lui e dei benefici avuti prima della sua partenza.

Transcrizione

[Mila]ano 2 Agosto 1774. 

Signor Bodoni mio amatissimo,

Trovandomi a pranzo da Sua Eccellenza il Signor Presidente Carliin compagnia de’ primi uomini del Paese, Signori Conte Verri, Marchese Beccaria Consultore Pecci, Abate Parini, etc. etc., fui chiamato dal messo dell’onestissimo Signor Bosi che mi rimise le due sue carissime lettere delle quali la ringrazio senza fin. 

O! Che curiose nuove!, O! Che paese matto! O! Fortuna di chi si trova libero, e fuor di pericoli!

            Prima di partire di Parma ebbi la Iscrizione Colornese, la quale veramente è Gotica. Il Signor Camuti mi disse ch’essendo andato co’ Sovrani a leggere quel Pataffio, l’Infante disse: "Non mi piace , non è certamente di Paciaudi che le faceva meglio"; e mi soggiunse che la Signora Infanta ripigliò: "Se faceva meglio degli altri, perché lasciarlo partire?".

La carta stampata dal Gozzi è un preliminare di molte cose. Qui si vocifera che in Parma si rimetterà la Santa Inquisizione. Beato chi è lontano.

            Sua Eccellenza il Signor Conte di Firmian[3] è lontano 36 miglia a prender le acque: io non so se il vedrò, perché ho fisso di partire agli undici. La Corte di Torino è sem[p]re coerente a se stessa. Avendomi fatto insinuare […] con sommo piacere mi vedrebbe ripatriare […]  una seconda lettera aggiunto  ch’era sta[ta] mia risoluzione, non debbo debitare di essere accolto dal Sovrano e dal Ministro.Ma io ho [...] risoluto dopo le prime visite di starmene da me e farmi cercare per non dare gelosie.

Sa’ Ella Signor Bodoni mio il sommo imbarazzo in cui mi trovo. Qui tutti dicono cose ridicole del Principe e del Ministro di Parma. Mettono in canzone le Campane, la Cappella, il Rituale  Domenicano, il Cappuccio e il Sacco, e mi si fanno mille questioni. Bisogna che studi le risposte e per onestà e per gratitudine bisogna che faccia continue apologie. Son sicuro che le avrò a fare in Torino pure. E il R. Infante mio benefattore, può esser sicuro che parlerò col rispetto che gli devo, occultando o scusando le debolezze. Di Madama tutti son ben prevenuti ed io volentieri secondo la prevenzione.

            Ho ricevuta la lettera di Parigi: ringrazi il Signor Marchese Calcagnini[4], il quale però dovrebbe trovarsi in oggi al suo Feudo di Fossignano[5] in Romagna per quanto mi disse.



[1] Signor Camuti: Giuseppe Camuti cfr. 

Il Camuti fu in corrispondenza con Paciaudi dal 1777 al 1782. Le 14 lettere, due delle quali sono senza data, sono conservate in Biblioteca Palatina, Epistolario parmense, cass. 71, Carteggio Paciaudi (cfr. Leonardo Farinelli, Paciaudi e i suoi corrispondenti, Parma, 1985, p. 63).  Del rapporto epistolare con Bodoni restano due lettere , una 18 settembre 1780 e l’altra del  25 giugno 1793, conservate  in Biblioteca Palatina, Epistolario parmense, cass. 36, Carteggio Bodoni (cfr. Antonio Boselli, Il carteggio bodoniano della “Palatina” di Parma, Parma, estratto  dall’ “Archivio Storico per le Province Parmensi”,  N.S. vol. XIII, 1913, p. 24).

 


 

[3] Conte di Firmian: Carlo Gottardo conte di Firmian: cfr.  Elisabeth Garms-Cornides, in http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-conte-di-firmian

Fu in corrispondenza con Paolo Maria Paciaudi  e con Giambattista Bodoni. Le 36 lettere e un allegato spedite al teatino dal 1760 al 1781 sono conservate in  Biblioteca Palatina, Epistolario parmense, cass. 76 Carteggio Paciaudi , (cfr. Leonardo Farinelli, Paciaudi e i suoi corrispondenti, Parma, 1985 p. 100). Le 4 lettere inviate al Tipografo dal 1774 al 1781 sono conservate in  Biblioteca Palatina, Epistolario parmense, cass. 40, Carteggio Bodoni. (cfr. Antonio Boselli, Il carteggio bodoniano della “Palatina” di Parma, Parma, estratto  dall’ “Archivio Storico per le Province Parmensi”,  N.S. vol. XIII, 1913, p. 188).

 

[4] Marchese Calcagnini: Tommaso Calcagnini, gentiluomo di camera di don Filippo, comandante del Reggimento delle guardie reali e poi comandante generale del Ducato di Parma, in stretti rapporti con Du Tillot  aveva condiviso con la Malaspina la sorte toccata agli amici del Marchese di Felino dopo la sua caduta. In merito ai rapporti con Anna Malaspina cfr. Guglielmo Du Tillot regista delle arti bell’età dei Lumi, catalogo di mostra, Parma, 2012, p. 23. Una testimonianza sul Calcagnini si trova in  Antonio Cerati, Opuscoli diversi di Filandro Cretense P.E., Parma, 1809, v.I . pp.53-58. 2 sono le lettere indirizzate a Paciaudi (1778-1780) conservate in Biblioteca Palatina, Epistolario parmense, cass. 70, Carteggio Paciaudi (cfr. Leonardo Farinelli,  Paciaudi e i suoi corrispondenti, Parma, 1985, p. 60). 11 sono le lettere scritte da  Calcagnini a Bodoni fra il 1775 e il 1785 e conservate in Biblioteca Palatina, Epistolario parmense, cass. 35, Carteggio Bodoni (cfr.  Antonio Boselli, Il carteggio bodoniano della “Palatina” di Parma, Parma, estratto  dall’ “Archivio Storico per le Province Parmensi”,  N.S. vol. XIII, 1913, p. 24).

 

[5] Fossignano: è l’odierno comune di Fusignano in provincia di Ravenna. La Contea donata nel 1464 da Borso d’Este a Teofilo Calcagnini fu elevata a Marchesato da Papa Paolo V nel  1605.

 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Ms. Parm. 1587, h. 57-58

  • Descrizione

    Foglio di mm. 254x185 in carta azzurra  Documento Autografo. Restaurato. Lacune risarcite negli angoli. Bollo in ceralacca rossa. A c. 2 v Annotazione manoscritta di Bodoni “1774 2 Agosto”. 

  • Edizione

    Daniela Moschini

    Revisione

    Pedro M. Cátedra

  • Altra bibliografia citata Boselli 1913a; Farinelli 1985; Verri 2003;
  • Citazione
    Lettera da Paolo Maria Paciaudi a Giambattista Bodoni del 1774-08-02, ed. Daniela Moschini, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1774-08-02-paciaudi-bodoni> Richiesta: 29/nov/2024].
    Cita questo documento

Scannerizzazioni degli originali