1805 05 12 ADORNI BODONI
Summary
12 May 1805.
From Giuseppe Adorni [San Vitale di Baganza] to Giambattista Bodoni [Parma].
Adorni apologises to Bodoni for having taken a hand in the publication of Passerini’s book about Bodoni without having told him despite their friendship. He gives details of the circumstances surrounding the publication and the part he played in revising the original, which was uneven in quality.
Transcription
Illustrissimo e chiarissimo Signor Bodoni,
Il Direttore della Stamperia Carmignani, Signor Giovanni Giacopelli, con sua lettera di ierlaltro è venuto ad esagitar tanto il mio spirito, che non è certo per ricomporsi in breve. Mi scrive che Vostra Signoria Illustrissima è forte sdegnata meco, perché io, che sono stato il correttore di quelle Memorie aneddote tendenti a render palesi le molte glorie e l’inarrivabile merito di Lei e a farLe una gioconda sorpresa colla loro pubblicazione, non Le ho mai comunicato siffatto arcano. Egli è vero, che Vostra Signoria Illustrissima da qualche anno mi accarezza molto cortesemente, e mi da segni non dubbi di singolare affezione e benignità verso di me. E perciò, s’Ella pensa che io avessi dovuto per corresponsione di gratitudine, di stima e di affetto renderLa conscia del fatto, Ella pensa giustamente, ne io saprei escusarmi dal non comparirLe reo di qualche colpa. Ma io, che aveva giurato all’amico Giacopelli di non manifestar ad alcuno il segreto ch’egli aveva depositato nel mio cuore, non potea ne dovea certamente romperlo senza divenire spergiuro ed offendere le leggi più sacre dell’amicizia.
S’Ella, gentilissimo Signor Bodoni, vorrà bilanciare con freddezza di mente l’una cosa coll’altra, son certo che mi avrà non solo per iscusato, ma del tutto mi assolverà; anzi concorrerà ad approvare il mio operato. Io lasciai la Stamperia Carmignani alla fine di giugno dell’anno passato, e l’arcano mi era stato confidato due o tre mesi innanzi; e la parola che io le avaveva dato di correggerne di mano in mano la stampa l’ho mantenuta rigorosamente stando qui in villa.
Se, non ostante tutto questo, sembrasse all’umanissimo Signor Bodoni che io non andassi scevro da colpa ne da pena, da quell’ingenuo uomo che io mi sono mi accingo a dirgli pure alcune circostanze, che rendon grave la colpa mia, e in fine a prescriver la pena a che Egli potrà condannarmi.
Le circonstanze son queste. Quando fui a parte del segreto, io ebbi cura che non si venisse a trapelare ne per parte mia ne per parte d’altri, acciò non si frapponessero ostacoli alla stampa. Ed avendo ottenuta licenza per mezzo di Giacopelli dall’autore dell’opuscolo –bench’io non abbia mai parlato seco, ne tampoco il conosca di persona– di recarlo meco in campagna, e di aggiugnere o levare ove avessi creduto a proposito, io n’ingegnai alla meglio che seppi e di sfrondare qualche volta un passo troppo ridondante, e di ravvivarne alcun altro forse languido e men vivace, ma senza ferire la verità e senza abusare nel tempo stesso dell’arbitrio benignamente accordatomi. S’Ella avesse veduto prima il libro e lo confrontasse collo stampato, direbbe che io non esagero punto, e forse mi saprebbe qualche grado ancora de’ cambiamenti apposti. La mia pena poi, ah!, dessa sarà e di non più stampare quelle mie baie poetiche ch’Ella ha nelle mani, e di negarmi per sempre il Suo aspetto. Sebbene che dissi mai, e qual condanna fatale sarebbe questa per me? Oh me, infelice, se fossi astretto a perdere la Sua protezione! Per carità Ella non mi condanni a tanto. E se errai in qualche parte, l’error mio fu certo innocente, non fu malizioso. Io Le protesto colla maggiore sincerità del mondo, che io non ho quiete ne sarò mai per averla se non vengo assicurato ch’Ella sia per isparger d’obblio siffatte cose, e rimettermi nella Sua grazia, cui sempre ho ambito ardentemente e che apprezzo cotanto.
Io La prego di riverirmi distintamente l’ornatissima Sua Signora Consorte e’l colto e dotto Signor Segretario Jacobacci.
Ho l’onore di essere inalterabilmente di Lei, illustrissimo e chiarissimo Signor Bodoni
Sanvitale di Baganza, 12 maggio 1805
devotissimo, obbligatissimo servidore
Giuseppe Adorni.
Editor notes
Documentary and bibliographic data
- Location
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 25.
- Description
Sheet consisting of 2 ff., 240 × 180 mm. Autograph letter.
-
Edition
Pedro M. Cátedra
- Other editions
Farinelli 2006, 73-74.
-
Specific bibliography Carnero & Cátedra 2015, ***.
- ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Italia) & Pedro M. Cátedra.
-
Citation
Letter from Giuseppe Adorni to Giambattista Bodoni in 1805-05-12, ed. Pedro M. Cátedra, in Bodoni Library [<http://522979.jduqw4qv.asia/en/letter/1805-05-12-adorni-bodoni?id=228> Requested: Dec 3, 2024].Cite this document