1791 12 21 AZARA BODONI

Summary

Roma, 21 de diciembre de 1791. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara informa a Bodoni sobre su salud y la del Papa, ligeramente resfriados. Confirma haber leído las cartas que el amigo le compartió y verifica que es alta la demanda de las Opera de Horacio en Europa. Lamenta la falta de papel para las Opera de Virgilio, notifica el inicio de los trabajos en las Opera de Catullo y advierte que, si alguna vez se reimprime la edición de Horacio, querrá corregir algunas lecciones. Declara que ha expulsado a Fea de su grupo de abates porque sin su conocimiento le dio indicaciones al tipógrafo, le adjunta la Aminta anotada por Serassi y bromea acerca de la propina enviada por las monjas.

Transcription

Roma, 21 dicembre 91.

Amico mio carissimo,

Contesto alla stimatissima di Lei de 9 corrente, che arrivò tardi come tutte le altre, e godo ch’Ella si mantenga con buona salute.

La mia non è cattiva, fuorché un poco di raffredore frutto della staggione umida. Il Papa è nello stesso stato, ma non vuole comparire ammalato. Ieri l’altro celebrò concistoro, ma non vi fece la più brillante figura. La sera stessa si fece da sé applicare le coppe tagliate alla spalla e, contuttociò, si è ostinato e vuole fare tutte le funzioni della notte e giorno di Natale. Temo molto per lui il mese di marzo.

Ho vedute le lettere che Lei mi acclude, e che rimando, e concludo che il nostro Orazio ha ottenuto già l’alloro in tutta l’Europa. Le domande si moltiplicano ogni ordinario ed io do la negativa a tutti.

Mi rincresce il ritardo della carta per il Virgilio, ma ci vuole flemma.

Comincio a preparare il Catullo, al quale spero dare una ripulita molto maggiore che al’Orazio. Se mai Lei ristampa l’Orazio, me l’avvisi perché c’è qualche lezione che vorrei mutare.

L’Abate Fea L’interpollò [sic] nel’atto di mandare le prove, senza mia saputa e contro il parere di noi altri. Detto Fea è un visionario e già l’ho esclusso dallaa compagnia.

Lo spedizionere del rescritto delle monache sono stato io. Dunque, la mancia tocherebbe a me.

Lei stia bene e mi creda Suo amico sempre,

Azara.

Ecco il Taso di Serassi. Lei vedrà l’uso che ne potrà fare. Bisognerà renderlo al Cardinale Carrara, ch’è l’incaricato delle cose di Bergamo, al cui pubblico lasciò Serassi la sua libreria.

 

a Había empezado a escribir co y corrige.

 

Editor notes

Documentary and bibliographic data

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