1800 02 19 AZARA BODONI

Sommario

Barcelona, 19 de febrero de 1800. De José Nicolás de Azara [Barcelona] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara comunica a Bodoni que continúa su estancia en Barcelona y que pronto viajará a su casa familiar en Aragón. Le comparte sus planes de viajar luego a Italia por mar y de detenerse en Toscana hasta que la guerra le permita entrar en Roma para recuperar sus libros y colecciones de arte. Le notifica, además, la muerte de Valdeparaíso y la partida de Franco hacia Madrid con las matrices bodonianas. Saluda a Margherita y aconseja al tipógrafo que, por seguridad, dirija sus cartas a Terán en Génova.

Transcrizione

Barcelona, 19 febraio 1800.

Amico carissimo,

Pare che la corrispondenza d’Italia ritorni ad aprirsi, poiché un corriere nostro arriva felicemente. Un altro va partire di qua e ne profitto alla ventura per dare a Lei delle nuove della mia esistenza e procurarmene le Sue.

Io continuo qui il mio soggiorno perché non posso fare altrimenti essendo queste strade guastate a segno che non è possibile uscire di qua in carrozza. Subito che potrò, partirò per casa mia in Aragona, a fine di dare sesto a tante cose che non ho vedute sono più di quarant’anni.

Farò dopo la mia paccotiglia per intraprendere il viaggio d’Italia; della mia cara Italia. Non sarebbe prudente intraprederlo per terra nella confussione in cui la guerra ha ridotto le provincie che dovrei traversare e, perciò, mi bisognerà fare il viaggio per mare fino a Livorno. La mia idea è di trattenermi in Toscana fino a che la pace, ovvero la stessa guerra, decida la sorte di Roma, per potervi andare con sicurezza e ricuperare i miei libri e le altre cose che ho diseminate da quelle parti.

Già avrà saputo Lei la morte del nostro povero Valdeparaíso, che lo sorpresse qui al passo. Era un perfetto galantuomo e la sua perdita mi è stata molto sensibile. Franco restò quasi abbandonato e, per sua fortuna, ha avuto me qui, che l’ho consolato in quanto ho potuto. Partì giorni sono per Madrid, ma arriverà in cattivo momento; e non troverà che intrighe e disordini ed una crise che minaciaa una esplosione furiosa. Io ringrazio la mia sorte, che mi [ha] consigliato di fuggire quel inferno. Se un giorno la sorte ci riunisce, quante cose avremmo da ripassare!

Non occorre parlare di libri né di letteratura perché sono cose perdute mentre saevit toto Mars inpius orbe. Io me la passo con quatro straci di libri che ho potuto raccogliere dalla mia trasmigrazione parisina, poiché nel paese non c’è risorsa umana.

In questo momentob mi capita la lettera di 31 gennaro e va partire questo straordinario per Venezia, il quale non porta lettera veruna per Parma.

Franco portò le matrici lui stessso per consegnarle al Ministro. Ma non speri Lei veruna risulta buona e forse nemeno risposta.

Le lettere mandarle a Genova a Teran, che verrano sicure.

Non mi dan più tempo. Mille cose a Madama.

E sono eternamente,

Azara.

 

a Había escrito minacea y corrige.     b Había empezado a escribir com y corrige.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 127.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 235 × 180 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, II, 151-152.

  • Altra bibliografia citata Cátedra 2015a; López Souto 2019c; Ozanam 1998; Sánchez Espinosa 2000a; Seco Serrano 1988;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1800-02-19, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1800-02-19-azara-bodoni> Richiesta: 04/dic/2024].
    Cita questo documento

Scannerizzazioni degli originali