1799 12 04 AZARA BODONI

Sommario

Barcelona, 4 de diciembre de 1799. De José Nicolás de Azara [Barcelona] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara se declara liberado tras su cese como embajador en París y, ya establecido en Barcelona, lamenta la escasa vida cultural de la ciudad, más apta para el comercio que para el cultivo intelectual. Refiere la muerte de Arteaga y su preocupación por la suerte de los manuscritos de este, entre ellos la obra Del ritmo sonoro e del ritmo muto presso gli antichi.

Transcrizione

Barcelona, 4 dicembre 1799.

Amico mio carissimo,

Non so se questa lettera capiterà nelle Vostre mani né quando, ma non posso resistere al desiderio che ho di sapere delle Vostre nuove.

Liberato dalla cattena che mi opprimeva, l’amicizia ha ripresse i suoi antichi dritti con più forza, perché ne sento meglio i preggi ed il bisogno. La disipazione ed il vortice in cui sono stato involto per tanto tempo, e di cui non so come me ne sono liberato, aveano talmente distrate le mie inclinazioni favorite e naturali che mi pare un sogno vedermene libero. Per questa volta, l’intriga diretta a rovinarmi ha operata la mia redenzione e libertà.

Sono in questa città come un forestiere poiché non conoscevo nessuno quando sono arrivato, né manco i miei parenti, ma non m’inporta perché il mio proggetto è vivere da me e per me solo. Ho pressa una piccola casa, la prima che ho trovata, riservandomi di stabilirmi meglio secondo occorrerà. Questa è una città di negozianti e non c’è un solo letterato con chi trattare né manco ci sono libri. Ed io sono senza perché la mia bibliotheca grande è ancora in Roma ed gli altri libri che ho aquistati a Parigia sono per viaggio col mio equipaggio, il quale partì prima di me e non ne so la menoma cosa.

Il giorno che partì il buon Arteaga si commose e gli venne la febbre, ed il quinto giorno se ne morì. Questo colpo mi è stato estremamente sensibile. Non so ancora cosa sono diventati i suoi manuscriti e, sopratutto, l’opera che avea già finita sul ritmo degli antichi, veramente cosa grande. Ho scritto per ricuperarla e vedremo cosa si potrà fare.

L’estate ventura sarò io in Italia e passerò a Roma per ricuperare i miei libri, quadri, statue, mobili, ecc. poiché tutto il mio avere è restato là. I miei calcoli sono che alla primavera dobbiamo avere la pace.

Quello che più m’interessa è che Voi vi mantenghiate in buona salute, colla Vostra spossa, e che mi conserviate la Vostra amicizia.

Se volete rispondermi, mandate le lettere al nostro Ministro Teran di Genova con una semplice coperta a lui.

Sono sempre Vostro vero amico,

Azara.

 

a Había escrito sono y corrige en a Parigi

 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 125.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 234 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, II, 149.

  • Altra bibliografia citata López Souto 2018d; Olaechea 1965b; Ozanam 1998; Sánchez Espinosa 2000a;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1799-12-04, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1799-12-04-azara-bodoni> Richiesta: 04/dic/2024].
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