1787 09 12 AZARA BODONI

Roma, 12 de septiembre de 1787.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara apremia la conclusión del Manuale y pospone la conversación con Bodoni sobre los clásicos italianos. Invita al amigo a Roma y le aconseja prudencia con el secretario en Parma López de Ulloa, sobre todo por lo que se refiere a asuntos económicos.

Roma, 12 settembre 87.

Amico mio stimatissimo,

Arriva il corriere poco prima di partire il mio. Un’altravolta, dunque, contestarò alla di Lei lettera del 1º corrente, e per adesso bisogna che mi contenti di darLe una semplice ricevutta.

Vengano le desiderate membrane che si manderano subito a Parma, poiché mi pare mill’anni di vedere finito il tanto desiderato Manuale.

Di Tasso e dei classici parlaremo un altro giorno.

Fin d’adesso, conti Lei con un mediocre alloggio e con una tavola frugale, ma con molta libertà in questa mia casa. E questo detto una volta, l’intenda detto per sempre.

Codesto Signore Ulloa, Secretario Reggio, vedo che subito si è introdotto con Lei e con molti altri costì. Bisogna che, nella nostra intima confidenza, avverta Lei di andare adaggio con Lui. La Sua franchezza è troppa; non gli dia Lei retta in materia di quattrini perché correrà rischio di trovarsi gabatto, e forse fra poco vedrà Lei dei nuovi scismi causati da lui. Il suo fare è così. Questo, ripetto, sia detto nella nostra confidenza e segretezza. Io non lo conosco personalmente, ma so tutto il suo fare ad aliam.

Sono sempre di Lei,

Azara.