1781 09 29 BODONI AZARA

Sommario

S. n. [Parma, 29 de septiembre de 1781].

De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Roma].

Bodoni desconoce el destino de las matrices que los portugueses le han encargado, o para la imprenta de la Academia de Lisboa o para una oficina en Goa. Le explica a Azara que fue Magallón quien le animó a aceptar esta empresa, que le permitirá batir nuevas matrices y garantizarse una estabilidad económica. Por supuesto, si solo le compran esas matrices, no obtendrá gran beneficio; y por eso le pide a Azara que le haga ver a Meneses muestras de todos sus caracteres, entre los que destaca la multiplicidad de latinos y los quince rusos.

Transcrizione

Forse in quest’ordinario dovrò io essere alquanto diffuso e perciò sin d’ora imploro dalla di Lei gentilezza umil perdono per la mia troppa prolissità.

Dall’accluso viglietto originale che Le trasmetto, vedrà Vostra Eccellenza in chiaro di quanto si ricerca da me per servizio di Sua Maestà Fedelissima. Io non saprei ben dirLe se le matrici che mi si chieggono debbano servire per la stamperia della nuova Accademia erettaa non ha guari in Lisbona né saprei ben indovinare se si voglia stabilireb una tipografia corredata di caratteri esotici in Goa. A quest’ultimo progetto so che aveano mirato più volte i loioliti ed io stesso per ordine del Cardinale Spinelli mi ricordo di aver separatac nel Collegio Maronitico un’intiera cassa confusad di matrici di caratteri orientali, che si fece ritornar da Malta e che furon poi comperate dalla Propaganda, e pagatone al Padre Fressard il denaro.  

Il fatto si è dunque che io sono stato richiesto per somministrare le matrici de’ sei caratteri espressi nella memoria mandata quie da Roma a questo Signor Siccardi, Prete della Missione. Mi fur chieste le mie pretensioni ed io, dopo d’aver consultato Sua Eccellenza il Signor Cavaliere di Magallón, che mi ha incoraggito a prestarmi a tale invitazione, ho chiesto uno scudo romano per ogni matrice battuta in rame e giustificata esattamente per tutte le parti a registro fermato, ed ho rimesso al detto Signor Siccardi le mostre di que’ sol caratteri esotici che sino ad ora mi ritrovo in pronto, rimancandomi a far le prove di quindici altri. Ora sono io dubbioso se possa avvanzare questa faccenda, la quale se si effettuasse mi porrebbe opportunamente in grado di poter supplire alle spese occorrenti per battere le matrici dei vari e molti caratteri de’ quali ancor tengo i polzoni in pronto, e potrei pure con tale risorsaf godere una vita un pocolino più agiata, non avendo sino ad ora che varco il quadragesimo anno, altro provato che angustie ed affanni.

Vero si è però che se codesto Ministro di Portogallo si restringe a chiedere un sol carattere siriaco, caldeo, bracmano, armeno, arabo e malabarico, la somma non sarebbe molta e, pertanto, credo ben fatto il mandare a Lei –sebbene non compiute e non levigate col cilindro, che ancor non èh in pronto– tutte le mostre de’ caratteri da me delineati ed incisi; e supplicarLa nel tempo stesso di farle vedere a Sua Eccellenza il Signor Marchese de Menezes, che certamente dovrà essere Suo amico, il quale forse s’indurrebbe a chiedere le matrici di altri caratteri o potrebbe anche mandare a Lisbona le prove per sentire se da Sua Maestà Fedelissima se ne desiderassero altrih ancora.

La multiplicità de’ miei caratteri latini bassi, dei quali mi trovo avere i corrispondenti corsivi, so che è capace a far rimanere estatico ed attonito qualunque più intelligente conoscitore; e so altresì che con più forte ragione troverassi da stupor compreso qualsiasi più esperto tipografo od incisor di caratteri ini mirare e riflettere attentamente alla serie delle mie maiuscole tonde e corsive, ascendenti a 70 e più alfabeti, portate da me a sì alto grado di perfezione che lascierà disperato il caso che altri possa uguagliarmi o nel numero, o nella eleganza, ok nella precisionel. Ma la nuova serie di 15 caratteri russi moderni che omai tengo in pronto sarà quella che forse dovrà migliorare mia fortuna. Spero di far colpo a Pietroburgo e, se non mi riescirà, poco avrò perduto. Qualora avrò fatte le prove in istampa, nonm mancherò di fargliele pervenire e dirolle alloran,senza velo e senza mistero, ciò che io intenda di fare.

Questo è quanto io dovea ingenuamente esporre a Vostra Eccellenza e parmi che una dolce lusinga mi conforti a sperar bene, giacché in tante e sì varie occasioni ho conosciuto quanta bontà abbia Ella avuto per me, che sono il menomo de’ Suoi servidori, ma che non La cedo ad alcuno in stima, venerazione ed attaccamento.    

[G. B. Bodoni].

 

a Había escrito erretta y corrige.     b stabilire añadido entre líneas sobre erigere cancelado.     c Había escrito separato y corrige.     d Había escrito col y corrige.     e Había escrito a y corrige.     f Había escrito rissorsa y corrige.     g è añadido entre líneas sobre tengo cancelado.     h altri añadido entre líneas sobre de’ latini cancelado.     i Había escrito al y corrige.     k Había escrito e y corrige.     l nella precisione añadido entre líneas sobre nitidezza cancelado.     m Antes de non cancela allora     n allora añadido entre líneas.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Minute G. B. Bodoni, carpeta «Minute Bodoni ad Azara senza data».   

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 243 × 175 mm. Minuta.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, I, 47-48.

  • Altra bibliografia citata Brun 1940-1941; Farinelli 1990; López Souto 2018d; Memorias 1831; Moroni 1845; Sommervogel 1890-1932;
  • Citazione
    Lettera da Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara del 1781-09-29, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1781-09-29-bodoni-azara> Richiesta: 05/dic/2024].
    Cita questo documento

Note

La datación de la presente carta se realiza a partir de la respuesta de Azara a esta de 1781-X-04.

Scannerizzazioni degli originali