1781 09 20 AZARA BODONI

Roma, 20 de septiembre de 1781.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara, aún débil tras un achaque febril, acusa recibo a Bodoni de las muestras de caracteres para el ministro Meneses, a quien se las entregó. Reprende al tipógrafo por haber ofrecido sus matrices a un bajo precio, pues los lusos habrían pagado más, y le informa de que pidió a Meneses que las muestras se presentasen directamente a la Corte portuguesa.

Roma, 20 settembre 1781.

Amico e padrone stimatissimo,

Non potei la settimana passata scrivere a Vostra Signoria Illustrissima perché mi trovavo con la febre. Ora con el beneficio della china ne sono libero, ma mi è restata una gran devolezza di corpo e di mente.

Dirò dunque, in sucinto, ch’ho ricevute tutte le mostre dei caratteri che Lei mi ha mandate e che l’ho regalate subito a cotesto Ministro di Portogallo parlandogli in favore di Lei con tutta l’efficacia di che sono capace. Ho trovato costui tutto disposto a servir Lei in quanto possa e mi ha detto di aver scrito al nostro Paciaudi dandogli la commissione per far l’acquisto delle consapute matrici. A questo proposito non posso far ammeno di disaprovare la di Lei condotta nel domandar solamente il vile prezzo di un scudo per matrice. I portoghesi l’avrebbero pagate forse quatro volte di più se Lei non avesse abbanzata la Sua proposizione e così gliel’è^a detto a questo Signor Meneses. L’è incaricato ancora di far veder alla sua Corte tutte le mostre che Lei m’ha^b mandate.

Rimando le prove del Signor Milizia.

E, non potendo dilungarmi di più, mi rassegno al solito di Vostra Signoria Illustrissima Suo buon amico e servitore,

Azara.

^a Había escrito glielo y corrige.     ^b Había escrito mi y corrige.