1781 09 06 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 6 de septiembre de 1781.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo de unas pruebas de las Memorie degli architetti e informa también a Bodoni sobre la cortés carta de Rezzonico, en la que le envió su discurso sobre Mengs y el diploma donde se le declaran miembro de la Academia. Se alegra de que al tipógrafo le haya gustado el grabado de su retrato [de Azara] y le comunica la mejoría de salud de Magallón.

Transcrizione

Roma, 6 settembre 1781.

Amico e padrone stimatissimo,

In questo momento ricebo la stimatissima lettera di Vostra Signoria Illustrissima dei 25 dello scorsso mese con i foglia dell’ vita degli architteti, che rimanderò corretti.

Altresì, ho ricebuto la lettera del Signor Conte Rezzonico così piena di gentileza e di bontà che non so come potergli manifestare la mia riconoscenza. Mi acclude la prima parte del suo discorso su Mengs e ilb diploma col quale codesta Reale Academia mi onora col titolo di suo membro onorario. Per quel che riguarda il discorsoc, lo legerò in questa settimana e ne darò francamente il mio parere. Del resto attribuisco alla bona volontà dei miei amici l’esser conosciuto da un’Academia presso lo [sic] quale non ho la fortuna di avere merito veruno. Veddo che giova spacciarsid uno per diletante, perchée molti lo credono senza altro essame.

Godo che sia piaciuta a Lei l’incisione del mio ritrato. Anche in questo c’è una setta che fa dei progressi considerabili, per disgrazia dell’arte. I francesi ne sono i fondatori col loro brio, spirito, bulino fino, effetto e mille altre belle parolle che non hanno verun significato. Io, che sono un po’ duro di cervelo, credo che un rame sia una traduzione d’unf cuadro e che, come la bontà della carta, l’eleganza dei carateri e il bell’occhio dell’inchiostro non constituiscono l’esenza della traduzione d’un libro, così le suddette belle cose non fannog il merito d’un rame. La fedeltà nel rendere l’originale e conservare lo stileh e il genio del prototipoi, questo credo io che sia incider bene. S’un artista mi incide un quadro di Raffa[e]le coll’istesse masime, coll’istessa riceta che un altro di Coreggiok o di Joubenet, sarà per me un ben meschino artista. Ma dov’è colui che ha fatto l’analisil e che capisce il modo pratico, o sia lo stile, di operare dei differenti pittori? Sem il mio ritrato è giudicato per la fineza del bulino, la mia fatica è persa.

Magaglion mi scribe che esta [sic] un po’ meglio della sua indisposizione. I due terzi dei suoi mali provengono dalla vivezza della sua immaginazione ed avrebben bissogno di avere accanto chi gliela sapese moderare.

Niente altro occorre né posso dilungarmi per mancanza di tempo. E così resto di Lei sempre Suo buon amico e servitore,

Azara.

 

a Había escrito folli y corrige.     b Había escrito ic y corrige.     c Había escrito discorrso y corrige.     d Había escrito dispacciarsi y corrige cancelando di     e Había escrito por y corrige. Antes de per cancela che     f Había escrito de y corrige.     g Había escrito farano y corrige.     h Había escrito l’estile y corrige.     i Había escrito prototico y corrige.     k Había escrito Coregio y corrige.     l l'analisi añadido entre líneas sobre fatto      mHabía escrito si y corrige.     n Había empezado a escribir ar y corrige.

 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 73.    

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Solo firma autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, I, 45-46.

  • Altra bibliografia citata López Souto 2018d; Milizia 1781; Tellechea 1969;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1781-09-06, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1781-09-06-azara-bodoni> Richiesta: 05/dic/2024].
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