1780 09 14 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 14 de septiembre de 1780. 

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara devuelve a Bodoni pruebas del Mengs corregidas por Milizia, pues se encuentra indispuesto. Elogia la dedicatoria proyectada por Bodoni, que considera superior a la suya, pero no acepta utilizarla porque cada cual debe ser consecuente con sus propias obras. Además, juzga el prospecto demasiado erudito y recomienda otro más sencillo y breve, sin presunción.

Transcrizione

Roma, 14 settembre 1780.

Amico padrone stimatissimo,

Arriva il corriere tanto tardi che non mi da luoguoa né meno di legere i fogli della stampa, cusì vanno correti in fretta da Don Francesco Milizia. Oltre questa fretta, mi trovo incommodato d’unab forte diarea e devoleza strema che mi fa temere non siano preludi della febre epidemica che cui regna. Sono veramente rifinito.

Non sono né vano né ipocrita. Credo fermamente che il progeto di dedica che Lei mi acclude è dieci volte meglio della mia. Per adoprarla mi tratiene solamente il non esser mia. Io porto un abito molto semplice e ne vedo negli altri dei più belli e fioriti, ma non mi viene la tentazione di adossarmili perché non sono miei; né mi verrebbero alla vita. Se io avessic moglie, per brutissima che fosse, non avrei piacere di vedermi venir affare i figli in casa. La conclusione è che il pubblico mi crederà un cattivissimo facitor di dediche, ed io sottoscribo alla condannad.

Passando ora al prospeto, gli dirò il mio parere colla stessa ingenuità e senza pretensione veruna. La cosa è verissima ed eruditissima e, si se vuole, anche poetica, ma discorda assai dallo stile del libro, dove Lei avrà osservato che mi son mantenuto sempre nei limiti didascalici. Buona roba è chiara. Forsse qualche volta avrei potuto inalzarmi anch’io affastelando erudizione e parolle poetiche, ma sarei uscito dei miei contorni. Giudico dumque che questo prospetto è tropo rico per la semplecità dell’opera. Un brevissimo eloggio di Mengs senza erudizionee, una breve notizia del contenuto dell’opera col devito eloggio della parte tipografica e, se el diablo vuole, anche del coglione del editore. Ecco, a senso mio, quello che potrebbe comporre un buon prospetto: non fumum ex luce, sed ex luce ecc.

Nonostantef che ho tanta paura della febre, me ne mete più quella bruta cosa che chiamano ciarlataneria. Con un sforzo terribile ho detato queste pazie. Ripeto però con sincerità che non ho pretensione e che in queste cose mi fidarei del giudizio di Lei piutosto che del mio.

Vederemo se la settimana scorssa potrò scribire. In qualumque maniera, sono di Lei buon amico e servitore,

Azara.

 

 a Había escrito il quo y corrige.     b Había escrito da y corrige.     c Había escrito abessi y corrige.     d Había escrito una palabra que no alcanzo a leer y corrige.     e Había escrito ec y corrige.     f Había escrito non obstante y corrige.

 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 43.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Solo firma autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, I, 25.

  • Altra bibliografia citata Cátedra 2015a; López Souto 2018d; López Souto 2019c; Mengs 1780; Mengs 1780 it.; Tellechea 1972;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1780-09-14, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1780-09-14-azara-bodoni> Richiesta: 04/dic/2024].
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