1780 08 31 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 31 de agosto de 1780.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo de las pruebas de la última parte del manuscrito de las Opere de Mengs y acepta que le envíe también el manifiesto para revisar, si así lo desea Bodoni. Azara opina sobre la distribución de los materiales en esta edición de las Opere y encarga para sí dieciocho ejemplares, destinar otro para el Duque y otro para Villahermosa. Reitera, por último, irónicamente sus felicitaciones por las dignidades concedidas por el Santo Oficio al tipógrafo.

Transcrizione

Roma, 31 agosto 1780.

Amico padrone stimatissimo,

In questo momento giunge il corriere e mi porta la stimatissima lettera di Vostra Signoria Illustrissima coi fogli delle probe di tutto l’originale che Lei aveva. Per buona fortuna che per l’ordinario ultimo avrà Lei ricevuto tutto il restante del manuscrito; con che io ho finito il mio lavoro, restando a Lei questo poco per compire l’opera.

Vedrò il manifesto, giaché Lei vuole avere la bontà di mandarmelo, ma non ce n’era bisogno.

Mi dica Lei come pensa mandare qui a Roma degli esemplari per isitarli, perché io sono di parere di che in questa capitale è dove prencipalmente troverano smercio. In Germania il nome di Mengs li farà siccuramente ricercare. Io, per i miei bisogni, domando a Lei diecioto esemplari: la metà legati il meglio che si possa e la altra metà a[l]la rustica. Ma tutto questo con la condizione spressa e sine qua non di pagarli al suo prezzo corrente.

Quando il Archiduquea Ferdinando fu qui a Roma, seb degnò domandarmi un esemplare dell’opera subito che usissec. Gliela promissi, come era ben giusto, e così prego Lei di far capitare un esemplare nelle mani di Sua Altezza Reale prima che l’abbia tutto il mondo. Basterà per questo che Lei glielo faccia avere per qualumque mezzo, poiché detto Prencipe è informato da dove gli verrà.

Non finisce qui la secatura. Il nostro Ambasciatore a Torino, Ducha de Villahermosa, è il primo mio amico e aspetta con ansietà il libro. Mi faccia dumque Lei la finezza di fargliene aver un esemplare a nome mio.

Mi ralegro con Lei delle tante dignità accumulate nella Sua persona dal guistissimo [sic], dolcissimo ed umanissimo Trivunale. Con tante e sì belle patenti, Lei potrebbe fare una bellissima comparsa a Madrid in un giorno solenne di aucto da fede fra i nostri Principi e Grandi, che si fanno un grand’onored nel servire a sbirri, e anche da voia [sic] onorando così il loro sangue, la loro patria e la loro dignità. Non si puol negare che non sieno benemeriti del genero umano.

La persona che Lei mie dice parergli apassionata, nonf lo è tanto quanto Lei crede. Anzi...

Basta perché il corriere non vuole che chiachiarig più. Lei sa che sono Suo vero amico e servitore,

Azara.

 

a Había escrito arcciduque y corrige.     b Había escrito be y corrige.     c Había escrito ussisse y corrige.     d Había escrito grande y corrige.     e Había escrito me y corrige.     f  Antes de non se cancela un texto que no puedo leer.     g Había empezado a escribir quiachiari y corrige.
 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 41.    

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Solo firma autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, I, 23-24.

  • Altra bibliografia citata Cavaciocchi 1992; García Sánchez 2008; Mengs 1780 it.; Ozanam 1998;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1780-08-31, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1780-08-31-azara-bodoni-1> Richiesta: 04/dic/2024].
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