1779 07 15 AZARA BODONI

Sommario

15 luglio 1779.

Da José Nicolás de Azara [Roma] a Paolo Maria Paciaudi [Parma].

Azara invia la opera originale di Milizia per la stampa, ricordandogli che l’autore solo richiede alcuni esemplari, lasciando a libera disposizione della Stamperia i rimanenti. Augura un buon esito del lavoro per questa seconda edizione corretta e ampliata. Confida a Bodoni che sta riordinando gli scritti del defunto Mengs per comporre una opera che onorerà il pittore e che rivoluzionerà le arti. Per questo risulta necessaria la edizione milanese di Winckelmann, che richiede a Bodoni senza badare a spese. Riporta la abituale lamentela al servizio di posta e invia i suoi saluti per Paciaudi.

Transcrizione

Roma, 15 luglio 79.

Amico e padrone stimatissimo,

Ecco il libro degli architetti del Signore Milizia perché Lei ne faccia una buona edizione. L’autore domanda solamente alcuni essemplari per dare ai suoi amici. Del resto sia Lei sicuro di che l’opera è buona e che farà più fracasso che la prima volta, che si stampò quì in Roma, per le gran correzzionia ed aggiunte che si sono fatte. Mi pare che comporrà due buoni tomi in-4º, ma sopra di questo Lei facia quello che più gli piacia.

Forse di qui a qualche tempo mi presentarò a Lei in qualità d’autore, perché sto mettendo in ordine i scritti del celebre pittore Mengs, morto poco fa, come Lei saprà, e gli a lasciatti a me. Non c’è niente di ordinatto e tutti sono frammenti, ma frammenti così preciosi che io credo che lo renderanno più famoso che le sue istesse pitture, e che formeranno una rivoluzione tre Belle Arti. Come ho da fare l’elogio di quest’uomo insigne per mettere alla testa dell’opera e che nella sua vita ebbe tante relazioni con Winkelman, anzi tuta la parte technica della sua opera è di Mengs, avrei bisogno di avere in mano l’edizione del’Istoria del’arte che si fa a Milano il più presto posibile. E se non fosse finita, vorrei avere almeno quella parte che sia stampatta. Se Lei mib puotesse fare questo piacere, gli sarei infinitamente obbligatto; nel supposto di ché pagherò quello che vorranno, e basterà che Lei mi dica a chi vuole che dia il denaro. Oltre questo, già s’intende che voglio essere associatto all’opera.

Tutto questo va in gran fretta perché il corriere non mi da più tempo. I miei saluti al nostro Paciaudi, e resto con tutta l’amicizia possibile di Lei amico e servitore,

Azara.

 

Había escrito correzzione y corrige.          Había escrito me y corrige.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 6.

  • Descrizione

    Bifoglio di 215 × 150 mm. Lettera autografa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

    Revisione

    Pedro M. Cátedra

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, I, 5-6.

  • Altra bibliografia citata Mengs 1780 it.; Milizia 1768; Milizia 1781; Winckelman 1779;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1779-07-15, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1779-07-15-azara-bodoni?id=138> Richiesta: 04/dic/2024].
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