1780 08 17 AZARA BODONI

Roma, 17 de agosto de 1780.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara devuelve a Parma más pruebas corregidas de las Opere de Mengs y felicita al tipógrafo por su nueva dignidad, noticia que le promete mantener en secreto. También saluda a Paciaudi, al que anuncia escribirá pronto, y le asegura que esa misma tarde enviará la última parte del manuscrito de las Opere.

Roma, 17 agosto 1780.

Amico e padrone stimatissimo,

Arriva il corriere così tardi che non ho altro tempo che di contestar in fretta a Vostra Signoria Illustrissima la ricevuta de la Sua lettera coi fogli delle pruove, che rimando corretti.

Mi ralegro con Lei della Sua nuova dignità e del’esercizio^a di essa col grande eddito che Lei mi favoricse^b. Lei mi pare che non aprezza abastanzza questo cospicuo onore del quale qualche Grande di Spagna n’andrebbe^c fastoso. Il mondo, caro amico mio, è così: bisogna vivere e pensare per se, e accomodarsi al volere di chi ha un bastone più lungo del nostro e, si en qualche cosa è lecito al galantuomo di far l’ipocrita e minchionare il^d prójimo, è questa. Io sono alcuni anni non pensavo cusì [sic], ma la grande sperienza mi ha imparato a vivere. Non dubbiti Lei della secretezza e stia di buon animo, che il mondo vaglia asai.

La prego di salutarmi il nostro Paciauli^e e di dirli che il corriere venturo contexterò alla sua lettera.

L’ultimo originale di Mengs l’espedirò oggi a otto.

Fratanto, resto sempre di Vostra Signoria Illustrissima Suo buon amico e servitore,

Azara.

^a Había escrito dell’ y corrige.     ^b Había escrito favorilcce y corrige.     ^c Había escrito ne y corrige.     ^d Había escrito el y corrige.     ^e Error del copista por Paciaudi