1780 08 10 AZARA BODONI

Roma, 10 de agosto de 1780.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara devuelve a Bodoni pruebas corregidas del segundo tomo de las Opere de Mengs y prevé enviar la próxima semana el resto del manuscrito. Le recuerda al tipógrafo la necesidad de anunciar la publicación de las Opere y muestra su disgusto hacia los malos consejeros del Duque, que mueven a este a restituir el Santo Oficio en Parma.

Roma, 10 agosto 1780.

Amico e padrone stimatissimo,

Il corriere è arrivato tardi perché si è amalato per strada. Ho ricevuti i fogli, che rimando colle correzioni. Forsse la settimana prossima manderò tutto il restante dell’originale; al più tardi, sarà una settimana doppo.

Che vuole Lei ch’io Le dica degli edditi^a che Lei stampa, delle nuove tase di Roma, del Amvacsiatore Celleri, e di mille e mille altre cose che Lei non sa e che abbiliscono e disonorano la sobranità e il sangue di Borbon? A me toca vedderle e piangerle, e pregare Ddio^b che ilumini il Padrone perché conosca e distingua i suoi buoni dai cattivi servitori. Il sistema de alcuni sarebbe di mettere il Duche di Parma nell’anticamera del Papa. Poiché Lei ha veduto l’ultimo breve cellerino, avrà potuto osservare che la Sua stamperia non vi è risparamiata. Ma lasciamo queste cose e veneriamo sempre quelli destinati dalla prividenzza per governarci.

Mi pare essere già tempo di che Lei pubblicasse a nome Suo un manifesto della stampa di questa nostra opera. Altrimenti, non si saprà di tal cosa né il pubblico potrà procurarsene il aquisto^c.

Desidero che Lei stia bene. E al solito mi rasegno Suo buon amico e servitore,

Azara.

^a Había escrito edotti y corrige.     ^b Antes de Ddio cancela una letra que no alcanzo a leer.     ^c Había escrito acquisto y corrige.