1790 02 24 AZARA BODONI

Roma, 24 de febrero de 1790.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara devuelve a Bodoni la nota sobre los libros de Saliceti que le interesaban y lamenta que ya no quedasen en venta, aunque le sugiere requerirlos al librero Cravenna. Refiere la situación austríaca tras la muerte del emperador José II y cuestiona los motivos de traducir a Virgilio, a propósito de L’Eneide de Bondi.

Roma, 24 febbraio 90.

Amico mio stimatissimo,

Non ho niente da dire oggi e giusto oggi sono meno pressato dal tempo del solito. Ne profito per salutar Lei ed augurarli ottima salute, ch’è la cosa più importante.

Nella mia precedente dissi non ritrovarsi più i libri domandati da Lei nella libreria Saliceti ed eco la nota come me la restituì Pagliarini. A questa ora, quasi tutta è venduta felicemente per i librari che l’aveano aquistata. Per quelli pochi che mancano a me, ho ricorso alla vendita di Crevena.

Siamo alla^a vigilia di gran novità minaciando la vita del’Imperatore, come Lei saprà. Le lettere non perdono gran cosa con lui ed il suo successore è probabile che non promova altro che la teologia. Dio dunque lo benedica e lo renda il più perfetto giansenista della terra secondo i suoi desideri.

Ho letto mezzo canto 4º dell’Eneida del Bondi. L’uomo ha fatto un bel sforzo, ma perché tradurre Virgilio? Cotesti poeti moderni mi paiono del genio di Nerone, ch’era impossibilium cupitor.

Non abbiammo qui niente di nuovo.

Lei si mantenga con buona salute e mi creda sempre Suo amico di cuore,

Azara.

^a  Había escrito in y corrige.