1800 11 15 BODONI AZARA
Resumen
S. l. [Parma], 15 de noviembre de 1800. De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Barcelona].
Bodoni dirige su carta a Azara a través de Porta, que viaja a Barcelona y al que recomienda ante el diplomático. Envía con él dos copias de las Pitture, una destinada a Godoy en recompensa por el negocio de las matrices y otra para el propio Azara, al que le promete otra cuando regrese a Italia y, por tanto, le propone que esta sea mostrada en Madrid a algún librero una vez tenga lugar la presentación oficial de la obra en la Corte. Bodoni comunica haber ya mandado por correo los ejemplares para los Reyes, el Príncipe Hereditario y su esposa, el infante don Antonio, Cevallos y Mendizábal, y anuncia, además, que este último será el encargado de entregarlos a sus destinatarios.
Transcripción
15 novembre 1800a.
Ieri io Le ho scritto una mia non breve epistola che ho rimesso questa mattina all’attivissimo corriere ispano Signor Pérez, ed ora mi piace ripettergli quest’altra che consegno al morigeratissimo giovine Signor Don Giovanni Porta, figlio unico di onorato padre spagnuolo, a cui la cieca instabil Dea è stata largamente prodiga de’ ricchi doni suoi.
Io, che sono sempre stato affezionatissimo alle persone che desiderano istruirsi, e massime quando all’indole egregia accoppiano ottimo cuore ed ingenui costumi, ho voluto premunire con questa mia il prelodato soavissimo giovine, che or’ viene a Barcellona per indi passare più oltre a visitare e conoscere i parenti suoi. E gli ho caldamente raccomandato di fare qualche visita a Vostra Eccellenza per aver poi a suo tempo accertate notizie della di Lei salute, che desidero ferma ed atletica per lunga serie d’anni, a gloria della inclita Nazione Ispana ed a consolazione de’ Suoi antichi conoscenti ed ammiratori, fra quali mi pregio di venire non ultimo annoverato. Intanto, io raccomando fervidamente alla di Lei cortese amorevolezza il predetto Signor Porta per quel breve spazio di tempo che si dovrà fermare costì; e si accerti che riguarderò come a me stesso compartite tutte quelle benevole attenzioni che per amor mio si degnerà usargli.
Egli ha seco una picciol cassetta con due esemplari della descrizione spagnuola, italiana e francese della sì nota camera del Correggio esistente in questo Monistero di San Paolo. Uno è destinato per l’eccellentissimo Signor Principe della Pace, sotto il cui glorioso ministero ho io avuto la tanto utile ed opportuna pensione; intendo di fargliela pervenire in attestato della somma ed immutabile mia riconoscenza al prestantissimo favore compartitomi già da molti anni. L’altra, qualora Vostra Eccellenza desiderasse ritenerla per sé, io gliela offerò di tutto cuore; altrimenti mi riserbo al Suo ritorno in Italia di adempiere a quest’atto di mio preciso dovere. Ed, in quest’ultimo caso, io ho pregato il Signor Porta acciò la rechi a Madrid per farla vedere a qualche libraio od a qualche amatore allorquando saranno giunte colà le altre sette copie elegantemente legate all’inglese e destinate pel Reale Principe Ereditario e sua augusta sposa, pel Re, per la Regina, per l’Infante Don Antonio, pell’eccellentissimo Pro-Segretario di Stato e per l’egregio Signor Cavaliere Mendizábal.
Già tutteb le dette copie sono state da me spedite a Livorno sino dal 20 del passato agosto e raccomandate al Signor Conte Linati, parmigiano il quale or’ forse soggiorna in Barcellona, dove si è portato per prender possesso di una pingue eredità devolutagli ultimamente. Ma le strade della Toscana, essendo state tutte ripiene di truppe tedesche ed aretine, ha[no]c ritardato di molto a giunger a Livorno la cassa colle dette copie. E solo coll’ultimo corriere si è inteso che sia stata finalmente inoltrata a Barcellona e raccomandata dal nostro probatissimo Signor Don Gaetano Ziliani alla Casa Campi, che avrà cura di riceverla e pagarne ogni spesa, e si farà carico di farla passare a Madrid diretta a quel chiarissimo Signor Dottor Righi, col quale anderò d’intelligenza, e coll’esimio Signor Don Stefano prelodato, acciocché nella presentazione non abbia a seguirmi quanto avvenne col Tasso, che un certo Prete bolognese recò alla Corte ed ottenne una pensione ecclesiastica per sé, ed io non ottenni neppur due righe in iscritto perché si fecero perdere le mie lettere.
Desidero la continuazione della Sua pregevol grazia e qualche occasione onde potermi adoperare ne’ veneratissimi comandi Suoi, in attenzione de’ quali passo a soscrivermi, col più ossequioso ingenuo rispetto,
[G. B. Bodoni].
a Antes de la fecha anota el destinatario: Azara b Había escrito dette y corrige. c Bodoni concuerda el verbo con el Complemento Objeto casa y no con el sujeto gramatical strade
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, BP, Minute G. B. Bodoni, carpeta «Lettere di Bodoni ad Azara con data», nº. 78.
- Descripción
2 h. de 240 × 180 mm. Minuta.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, II, 157-158.
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Otra bibliografía citada Brunazzi Menoni 2005; Campi 1662; Cátedra 2015a; Correggio 1800; Gerusalemme 1794a; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Cita
Carta de Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara de 1800-11-15, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/carta/1800-11-15-bodoni-azara> Consulta: 01/12/2024].Citar este documento