1789 05 20 AZARA BODONI

Roma, 20 de mayo de 1789.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara solicita a Bodoni acuse de recibo de los pergaminos enviados. Indica que Ridolfi le prometió pasarle su oración In funeri Carolo III, escrita por Morcelli, pero aún no cumplió lo dicho. En cambio, Azara sí envía a Bodoni el original de la suya, en traducción al italiano, para que el amigo la imprima si lo desea. Le ruega también al tipógrafo que ese  documento, que se trata del original, se le devuelva.

Roma, 20 maggio 89.

Amico mio carissimo,

Sono quindici giorni che mandai a Lei le mostre delle cartepecore venute da Sulmona e non ne ho avutta contestazioni. Le oltre si stano rassando e delle più belle se ne fa una scelta per nostro uso.

Ridolfi mi ha promesso di mandare oggi a Lei la sua famosa orazione. Lui è a Subiacco coll Papa e, se me la manda a tempo, l’accluderò in questo piego. È opera del’exgesuita Giovenazzo. Lei vedrà che roba è; a me pare cosa molto pitoiable.

Forse a Lei lo parerà più quest’altra che accludo, che ho fatta io in spagnuolo ed ho fatta tradurre in italiano da un cruscante, e si farà in latino per la funzione di San Giacomo. Gliela mando perché Lei mi manifestò desiderio di vederla e così la veda Lei prima di ogni altro. L’occasione e le circostanze mi hano costretto a sopprimere molte cose che avrei estesse se avessi composto un elogio a bella posta. Comunque sia, mando l’originale e resto senza copia; perciò Lei me lo restituisca il più presto possibile, facendosene copia se vuole ed anche stampandola se gli vuole fare questo onore. Io sinceramente credo che non lo meriti.

Sono al solito, con tutta la mia fretta, vero amico di Lei,

Azara.