1783 05 08 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 8 de mayo de 1783.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara opina sobre la visita de Camuti a Roma y envía pruebas de la Introduzione alla Storia Naturale de Bowles corregidas ya por Milizia, que regresó de su viaje a Nápoles. Sobre esta edición afirma que solo falta mandar a Parma un tratado breve para completar el texto de la obra. Por lo que se refiere al título del Anacreonte que Bodoni prepara, Azara sostiene que, si el tipógrafo sigue en esto a la edición de Brunk, deberá imitarlo también en lo concerniente a la eliminación de las mayúsculas a inicio de verso, como Brunk propuso en su Analecta y como el francés Dutheil realizó en su Calímaco.
Transcrizione
Roma, 8 magio 83.
Amico mio stimatissimo,
La di Lei lettera de 3 del corrente mi ha fatto il più gran piacere vedendoLa ristabilita quasi intieramente del Suo passato incommodo, e desidero sapere che Lei stia meglio di prima. Le ordinazioni del Medico cortigiano sono degne di lui. Ricettare a uno come Lei di non faticare è lo stesso che ricetargli di non essistere. Non so che cosa verrà a fare il tal ordinatorea in Roma, ma sicuramente che non riscuoterà le riverenze che riscuote a Parma. Regola generale: cortigiano ch’esce a prendere aria è fallito, come l’amante che fa assenza dalla bella è cornuto.
Rimando le prove corrette dall nostro Milizia, il quale fece ieri ritorno da Napoli con molto mio piacere. Lei ha costì tutto il manoscritto della mia opera e manca solamente un piccolo catalogo delle piante di Aragona, mia patria, che occuperà al più due o tre pagine e che si puole omettere se si vuole.
La vita che sono costretto a fare mi ha impedito di estrarre questo elencho dalle mie carte. Mi pare che coll manoscritto mandai a Lei un prologo agiustato da Milizia dove si rende qualche conto dell’opera. Come Lei non l’ha stampato né me ne ha parlato mai, mi è venuto il dubbio non si sia smarrito. In questa intelligenza, Lei regoli la stampa come meglio gli paia.
Riguardo all’Anacreonte, siammo un poco discordi di parere, ma quando ardisco di dire questo mi protesto come Monsieur de Montaigne: «Je dis mon sentiment,non come le meilleur, mais comme le mien». Per muttare una cosa in un autore clasico, e clasico al segno di Anacreonte, ci vogliono delle forti raggioni, dell’evidenze. Il titolo impostogli da Henri Stefano era consecrato. Solo il manoscritto vaticano, del quale si servì il Barnes, è differente. Sapiammo che Anacreonte avea composte altre opere che sono citate con altri titoli, ma queste poesie, sue o non sue, sono conosciute per il battesimo del suddetto Stefano. Viene il Brunk e, senza sapere perché, muta questo titolo. Ora dico io che non mi piace. Il fatto si è che doppo avere fritto e rifritto tanto il buon poeta teio, la prima edizione mantiene presso a molti la riputazione di essere la migliore; ed io, benchè indegnamente, sottoscrivo.
Giàché Lei si propone di seguitare il Brunk, io vorrei che lo seguitase ancora nell bandire le lettereb maiuscole dal principio dei versi, come lui propone nella sua opera Analecta, osia Antologia, poiché per questo io ci trovo delle buone raggioni giaché, oltre il cattivo effetto che fanno alla vista quelle maiscole eterogenee –che mi sembrano le pecore colli agnelli–, come il greco è pieno di nomi propi significattivi che l’uso vuole che si scrivano con maiuscole iniziali, possono nascere degli equivoci quando tutte le parole che comincianno i versi si scrivono indistintamente in quel modo. Di questo mio sentimento è ancora il dotto Monsieur Dutheil nella sua bella edicione di Callimacho.
Mi rallegro con Lei della bella machina per stampare senza lasciare trazia della pressione, perché con ciò ha datto Lei la più gran perfezione alla stampa. Resta che Lei persuada a codesti fabricatori di carta di migliorarne la qualità.
Ho troppo scritto e non posso più. Saluto cordialmente il nostro Paciaudi.
E sono sempre di Lei affetissimo amico e servitore,
Azara.
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Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 119.
- Descrizione
2 pliegos de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, I, 82.
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Altra bibliografia citata Anakréon 1554; Anakréon 1784; Barnes 1705; Bowles 1782; Bowles 1783; Brunk 1772-1773; Brunk 1778; Dutheil 1775; Hoefer 1852-1866; López Souto 2017d; Sánchez Espinosa 2002; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto 2018
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1783-05-08, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://522979.jduqw4qv.asia/it/lettera/1783-05-08-azara-bodoni> Richiesta: 01/dic/2024].Cita questo documento