1783 04 17 AZARA BODONI

Roma, 17 de abril de 1783.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara se alegra de la recuperación de la salud de Paciaudi. Devuelve a Bodoni las pruebas de la Introduzione alla Storia Naturale de Bowles corregidas, pero le pide que, dada la ausencia de Milizia, revise él los posibles errores lingüísticos. Anuncia que pronto podrá ver el manuscrito del Prudencio y da cuenta del regreso a su país de Benislawski, enviado especial de Catalina II para tratar con Pío VI la cuestión de los católicos en el imperio ruso tras la ukaz de 1782.

Roma, 17 aprile 83.

Amico mio stimatissimo,

Le lettere di quest’ordinario mi sono state di somma soddisfazione per le notizie che mi portanno del miglioramento del nostro incomparabile amico. Agüera mi dice che fra poco sarebbe in stato di lasciare il letto e L’assicuro che poche notizie mi hano causata mai una eguale contentezza, poiché dalla prima lettera che Lei mi scrisse concepì tal paura che contai per perso l’amico, ed addesso il piacere è doppio perché mi pare di averlo riaquistato di nuovo. Lei se ne rallegri con lui da parte mia e me lo saluti ben di cuore.

Rimando le pruove corrette da me come ho potuto. Non sono in tratto in altro che nell senso, mentre per ciò che riguarda la lingua Lei deve fare tutto, giaché il nostro Milizia non ci puole aiutare perché se ne sta a Napoli e bisognerà che litighi coll padre, che ha 85 anni ed ha avuti vari accidenti.

Ancora non ho veduto l’amico che mi propose l’edizione del Prudenzio. Doppo Pasqua mi farò dare l’originale per vedere che robba è.

Il gesuita moscovita, che tanto romore ha fatto nelle gazzate [sic], partì ieri l’altro per ritornarsene nel suo paese semplice Abate qual venne, e senza aver fatto niente di ciò che volevano che facesse.

Siammo in Giovedì Santo e bisogna andare in chiesa da buoni romani.

Lei stia bene e mi creda sempre Suo buon amico e servitore,

Azara.